I suoi funerali sono stati celebrati mercoledì scorso a Pont-Saint-Martin

L'ultimo saluto a Giovanni Bertoni, un uomo al servizio del prossimo

Data pubblicazione 15 Gennaio 2025
Nanni Bertoni aveva 87 anni
Nanni Bertoni aveva 87 anni
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PONT-SAINT-MARTIN (qdn) Un'esistenza vissuta con paziente determinazione, sempre al servizio degli altri. I canti del coro degli Amici della Terza Età e la commozione di tante persone hanno accompagnato mercoledì scorso, 8 gennaio, nella chiesa parrocchiale di Pont-Saint-Martin, i funerali di Giovanni Bertoni, per tutti Nanni, mancato nella notte tra sabato e domenica all'età di 87 anni.

Fin quando le sue condizioni di salute glielo hanno permesso, è stato attivo in numerose associazioni di volontariato, lasciando un segno importante nella vita di tanti. Era nato il 5 maggio 1937 a Torre Pellice, nelle valli torinesi, da papà Bortolo e mamma Augusta Stefanetto. La sua era una famiglia di "magnin", ovvero di stagnini, e fin da bambino Giovanni partecipò a quel lavoro itinerante andando in giro con il padre e con gli zii ad aggiustare pentole, paioli e oggetti in rame, maturando nel contempo già da giovanissimo un interesse per la vita comunitaria e le tematiche ambientali, in particolare per la montagna, che non lo avrebbe mai abbandonato.

Adolescente ha vissuto lunghi anni di lavoro in diverse fabbriche di Torino: gli inevitabili disagi del pendolarismo e della fatica manuale non gli impedirono di sviluppare un'intensa vita sociale e alpinistica nel suo paese. Si associò prestissimo al Cai-Uget di Torre Pellice - a cui ha mantenuto l'iscrizione per tutta la vita - e negli anni Sessanta diede vita, nella locale Acli, all'Associazione Acli-Vetta, volta ad incoraggiare i giovani all'incontro e all'amore per la montagna. In quel tempo aprì 2 vie alpinistiche, sul Besajass e sull'Agugliassa, nel gruppo del Monviso, la sua amatissima montagna di casa.

La Valle d'Aosta esercitò su di lui fin da subito una forte attrazione: non esitava ad affrontare viaggi in Vespa, in 2, con gli zaini appesi e la corda di canapa legata in vita, per effettuare ascensioni sul Cervino o nel massiccio del Bianco. Tra i compagni di quelle epiche avventure c'era anche Alberto Re, poi presidente del Collegio delle Guide Alpine Italiane. Nel 1968 sposò Laura Decanale, anche lei di Torre Pellice, e dalla loro unione nacquero i figli Ugo nel 1970 e Andrea nel 1972. Dopo il matrimonio, la famiglia si trasferì in Valle d'Aosta, sia per l'amore per la montagna che per avvicinarsi alla sorella di lei, Marisa Decanale con il marito Renato Princivalle, genitori del notaio Marco. Si stabilirono prima a Pont-Saint-Martin, poi a Donnas dove sono cresciuti i figli, poi ancora a Pont-Saint-Martin quando, nell'alluvione del Duemila, la loro casa di Donnas fu danneggiata dagli allagamenti.

Nanni Bertoni aveva intanto avviato un'attività di rappresentante di prodotti dolciari, di liquori Cora e del caffè Giuliano. I più begli anni della sua vita, però, li trascorse come gestore del Rifugio Gastaldi, dal 1981 al 1990, nella valle centrale di Lanzo. Qui conobbe 2 sacerdoti che segneranno le sue scelte di vita negli anni successivi: il padre camilliano Vittorio Bertolaccini e don Ilario Rolle. Nanni si orientò così fin dal 1990 ad attività di volontariato, con un occhio di riguardo al mondo della disabilità, sia ad Ala di Stura, dove nella stagione estiva gestì fino agli anni della pandemia La Casa di Padre Vittorio, sia a Pont-Saint-Martin, dove ha partecipato fin dalla sua nascita alle iniziative dell'Associazione Insieme - che si occupa anch'essa di disabilità - e della Pro Menor Amazzonia, a sostegno delle missioni dei padri salesiani.

Ha fatto inoltre parte dei Volontari del Soccorso Mont Rose e - insieme a un gruppo di persone dinamiche tra cui Mimmo Duguet, Marialda Arvat, Walter Barbero, Maria Vacchiero e Mirella Jaccod - rilanciò l'attività dell'associazione Amici della Terza Età, di cui è stato presidente dal 2011.

Appassionato di viaggi in tutto il mondo, alpino e fiero di esserlo, ha partecipato a tante adunate fin quando la salute glielo ha permesso. Paziente ed equilibrato, caratterizzato da una grande apertura mentale, è stato sempre un prezioso punto di riferimento per la sua bella famiglia.

Si è spento a casa sua, assistito fino all'ultimo con professionalità e amore. Lascia la moglie Laura Decanale - insegnante di Lettere alle scuole medie e all'Ipre poi, in seguito all'ottenimento del diploma in Archivistica e Paleografia curatrice dei riordini di tanti archivi comunali e parrocchiali -, i figli Ugo - pilota di elicottero in Senegal - e Andrea - che gestisce insieme alla moglie Mariangela Moraca la scuola di danza The Studio a Verrès - ed i nipoti Federico, Eleonora, Gabriele, Alessandro e Benedetta.

Daniel Quey