AOSTA (zgn) Novanta giovani valdostani provenienti da tutto il mondo nella serata di lunedì scorso, 23 dicembre, si sono incontrati nel sito del MEGAMUSEO - Area Megalitica di Aosta per la terza “Rencontre des émigrés 2.0”, organizzata come di consueto dalla Fondation Chanoux e, quest'anno, in collaborazione con la Regione, in particolare con l'Assessorato ai Beni e alle Attività culturali. Questo è un momento importante in cui la comunità valdostana riabbraccia i suoi giovani émigrés che per le feste tornano in famiglia, ma soprattutto un momento fondamentale in cui gli expats si incontrano tra di loro e con i rappresentanti delle istituzioni regionali.
«La Fondation Chanoux ha come obiettivo quello di creare reti che non siano solo virtuali ma reali, concrete, tra tutti i valdostani nel mondo che non sono solo numeri ma persone, competenze, esperienze, storie. - commenta Michela Ceccarelli membro del Comitato scientifico della Fondation Chanoux e motore dell'iniziativa - La scelta dell'Area megalitica ricade nella volontà di ritornare alle origini e ai luoghi di passaggio, di migrazioni, di numerosi gruppi umani».
Il presidente della Fondation Chanoux Marco Gheller aggiunge «Da anni la Fondation si è posta come obiettivo di creare ponti da e per i nostri giovani émigrés trasformandoli in ambasciatori della Valle d'Aosta nel mondo».
Il presidente della Regione Renzo Testolin ha osservato che « E' un piacere incontrare i giovani expats valdostani ogni anno durante questa Rencontre invernale che sta diventando un appuntamento fisso. Oggi in mezzo a quasi 90 giovani mi sento di ricordare come sia importante andare all'estero per formarsi e fare esperienze, ma ritengo che l'auspicio di tutti noi, come genitori in primis e anche come amministratori, sia quello di riportarli, quando possibile, a casa con il loro bagaglio di competenze». Conclude il presidente Renzo Testolin « Auspico che le racines valdôtaines li accompagnino durante tutto il loro percorso e non vengano mai meno i valori e l'identità della nostra Petite Patrie».