AOSTA (qdn) A venerdì 10 gennaio scorso, erano 51.477 i valdostani in lista d’attesa per una prestazione sanitaria o una visita medica: quasi 1 residente su 2. I dati forniti martedì scorso, 14 gennaio, in Consiglio Valle dall’assessore alla Sanità Carlo Marzi - rispondendo a un’interrogazione di Forza Italia - sono impressionanti. Di questa cifra, 20.937 sono gli utenti con una prenotazione per una prima visita o una prima prestazione. Sono invece 30.500 gli utenti in attesa di una visita di controllo o di altre prenotazioni non qualificabili come primo appuntamento. Carlo Marzi ha anche fornito le cifre rispetto ai percorsi di tutela, l'iter a garanzia del rispetto dei tempi massimi di attesa previsti dalla classe di priorità indicata sulla singola prescrizione, qualora questi non possano essere rispettati con le procedure ordinarie. «Dal giugno 2024 a mercoledì 8 gennaio 2025 sono pervenute in totale 2.291 richieste di inserimento nel percorso di tutela: - ha detto l’Assessore - di queste ne sono state soddisfatte quasi 1.600, 252 sono state cancellate per rifiuto da parte dell'utente e 452 sono in attesa di trovare soddisfazione».
Sul problema delle liste d’attesa - secondo Carlo Marzi - «pesa l'appropriatezza rispetto alla reale necessità. L'appropriatezza, che per come è strutturato il sistema sanitario nazionale non è una condizione verificabile, è considerata sempre più centrale per garantire la sostenibilità del servizio sanitario che passa attraverso un utilizzo appropriato delle risorse e un'organizzazione che consenta che i pazienti ricevano le cure di alta qualità nei tempi dovuti e quando effettivamente necessario». In pratica, troppo spesso verrebbero prescritti esami clinici o visite che non sono necessari. Naturalmente a questo si aggiungono altri problemi ben noti tra cui, soprattutto, la carenza di personale, l’invecchiamento della popolazione oltre alle difficoltà che il sistema sanitario si sta ancora trascinando dietro dalla pandemia.
L'Assessore ha inoltre ricordato le iniziative adottate dalla Regione e dall'Usl, ribadendo che il problema delle liste d'attesa non è risolvibile nell'immediato. «Possiamo anche convenire che il discorso dell'appropriatezza sia un problema che esiste e va affrontato, ma anche se le 50 mila prenotazioni venissero dimezzate... si tratta di numeri spaventosi. - ha replicato il capogruppo di Forza Italia Pierluigi Marquis - Riteniamo che ci sia un'attenzione che vada posta e che questa costituisca una vera e propria emergenza da affrontare».
Fratelli d’Italia: “Caos Pronto Soccorso: i responsabili non possono passarla liscia politicamente”
«Le liste d'attesa possono attendere e il Pronto Soccorso è al collasso. L'articolo 32 della Costituzione stabilisce che la tutela alla salute è un diritto fondamentale dell'individuo, interesse della collettività e deve garantire cure gratuite agli indigenti. È però un dato di fatto che la situazione del Pronto Soccorso dell'Ospedale “Parini” di Aosta non sia più sostenibile e indegna di un contesto civile». Lo scrive Fratelli d'Italia in un post su Facebook. «Sono in crescita i casi di pazienti, e tra loro molti anziani, costretti per ore interminabili ad aspettare esami diagnostici urgenti e ricoveri nei reparti specifici, - prosegue Fratelli d’Italia - accampati in barella in condizioni indegne per loro e per chi si trova a doverli assistere. Chi per decenni non ha voluto o non ha saputo programmare, organizzare e gestire una sanità regionale in grado di fronteggiare periodi di picco influenzale, la carenza di posti letto, il non funzionamento del filtro della medicina territoriale e l'incremento della popolazione degli anziani, non può politicamente passarla liscia dicendo che questi problemi sono noti e che non si possono risolvere. La responsabilità di questo disastro che è un fatto oggettivo, ha un “nome un cognome”, Union o Réunion, come meglio volete. Se ai valdostani va bene così continuino pure a votarli ma poi non si lamentino mai più».
Crollato il numero di pediatri
«Nel corso degli ultimi 5 o 6 anni, i pediatri ospedalieri presenti in Valle d'Aosta sono passati da 11 a 3,5». Lo ha detto l'assessore alla Sanità Carlo Marzi rispondendo in Consiglio Valle a un'interpellanza della Lega riferita all'allarme della Fp Cgil Valle d'Aosta riguardo a una «probabile chiusura in tempi brevissimi, dell'unico punto nascite presente nella regione per carenze di organico». Il direttore generale dell'Usl, ha riferito Marzi, «ha già rassicurato circa la paventata ipotesi di rischio di chiusura». Per l'Assessore «il settore preso in esame sta vivendo un momento particolarmente complesso a livello nazionale, condizionato da decenni di disallineamento tra la realtà formativa e universitaria e il mercato del lavoro. La carenza di personale è un fatto noto, gestito quotidianamente sia dall’Usl sia dall’Assessorato e sono state messe in campo sia azioni di “recruitment” sia azioni di collaborazioni con tutte le aziende sanitarie locali piemontesi e liguri. L’Usl ha già avuto rapporti diretti anche con il maggior ospedale pediatrico del Nord-ovest, il Gaslini, uno dei più grandi ospedali pediatrici d'Italia e d'Europa». Per il capogruppo della Lega, Andrea Manfrin, «dire “stiamo facendo recruitment” non risolve il problema. Infatti ad oggi il servizio di pediatria ha delle carenze di personale, è evidente che ci possono essere tutti i “recruitment del mondo” però sempre quella è la criticità».