AOSTA (mpl) Furono migliaia le persone che martedì 24 marzo 1953 parteciparono ai funerali di Albert Deffeyes, all’epoca assessore regionale al Turismo deceduto ad appena 40 anni, compiuti a gennaio, nella casa di famiglia in via Croce di Città. Sull’arco di accesso al passaggio che conduce all’abitazione era stato piazzato un grande stendardo nero e tutti gli spazi lungo la via e all’interno della corte furono occupati dalle corone di fiori, che accompagnarono il feretro sino in Cattedrale.
In quella che era nota come Casa Deffeyes visse poi, in condizioni sempre più degradate, la sorella Gioconda, che tutti gli aostani ricordano ancora, con le sue scarpe da ginnastica in tela di almeno 10 numeri più grandi del suo. Piccola di statura, sempre pronta alla battuta, Gioconda Deffeyes condivideva con il fratello Albert la grande passione per la montagna.
Originario di Etroubles, Albert Deffeyes era stato partigiano, nel dopoguerra fondatore dell’Union Valdôtaine, consigliere comunale ad Aosta, provveditore agli Studi e dal 1949 consigliere regionale e quindi assessore al Turismo, antichità e belle arti. Entrambi non sposati avevano il desiderio che la grande casa fosse destinata ad un uso pubblico, secondo la loro comune convinzione di potere così contribuire all’arricchimento della cultura valdostana e più in particolare a quella legata alla storia dell’alpinismo in Valle d’Aosta.
L’idea era quella di fare di Casa Deffeyes una sorta di Casa della Montagna, oltre che sede della sezione aostana del Club Alpino, al quale Gioconda rimase iscritta sino alla fine dei suoi giorni, assidua frequentatrice delle riunioni. Per questa ragione nel 1998 Casa Deffeyes passò al Comune di Aosta.
Il fabbricato, raggiungibile da un passaggio voltato in Croce di Città, affaccia sui vasti spazi verdi all’interno delle mura cittadine e in passato è stato destinato - nelle sole idee - a svariate iniziative, mai realizzate, tra le tante si ricordano quella di diventare la sede del futuro Parco Tourneuve, oppure la più recente tra tutte del 2019 che lo destinava all’accoglienza dei frequentatori del progetto “Cammini e Percorsi”.
Nel frattempo, la Regione con scelta davvero singolare ha deciso di investire 5 milioni di euro proprio per la Casa della Montagna, sede di guide e maestri di sci, nell’Area Cogne, una collocazione decentrata rispetto ai flussi turistici dei frequentatori della città, perdendo così l’occasione di creare un vero polo di aggregazione comprendente anche una parte storica e museale.
Dal 1998, anno di acquisizione al patrimonio pubblico dell’immobile, il Comune di Aosta non ha mai effettuato alcuna manutenzione e, come è facilmente comprensibile, Casa Deffeyes nel tempo si è ulteriormente degradata. Ora l’ultimo atto di una storia recente quanto mai travagliata e soprattutto senza progetti concreti - è diventata la vendita, decisa dall’Amministrazione comunale cittadina nei giorni scorsi, con una deliberazione della Giunta che ne ha pure stabilito il prezzo in 864mila euro a base d’asta con gli interessati che avranno 90 giorni per presentare la loro offerta dalla pubblicazione del bando.