INTANTO PROCEDONO CON NON POCHE DIFFICOLTÀ LE TRATTATIVE PER I CANDIDATI

«Raccolto maldicenze, lasciamo ricchezza di bellezze» Il commiato di Gianni Nuti al consiglio comunale

Data pubblicazione 6 Agosto 2025
Gianni Nuti si è congedato ringraziando tutti i consiglieri
Gianni Nuti si è congedato ringraziando tutti i consiglieri
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AOSTA (fci) Impasse. Per Union Valdôtaine, Autonomisti di Centro e Pd ancora nessuna intesa per le elezioni comunali di Aosta. Lo scoglio sembra essere la figura del vice sindaco. Posizione che rivendica il Pd (l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati o il segretario del partito Luca Tonino), mentre il Centro chiede di individuare una figura di area e non espressione diretta di partito. La scelta del candidato sindaco sembra ormai definita con il «timbro» dell’Uv: Raffaele Rocco, attuale coordinatore regionale alle opere pubbliche, figura tecnica. Anche se c’è ancora chi preferirebbe Jean Dondeynaz. Nei nuovi faccia a faccia dei giorni scorsi, per la poltrona di vice l’Uv ha indicato l’attuale vicesindaca Josette Borre mentre gli Autonomisti di Centro hanno fatto invece il nome di Giuliana Lamastra, già consigliera comunale ai tempi di Alp e. Questo fine settimana sono in calendario nuovi incontri, una corsa contro il tempo anche per non far saltare l’alleanza.

Dall’altra parte, nella coalizione del centrodestra, la scelta del sindaco è nota da tempo ed è Giovanni Girardini. Ma anche qui lo scoglio sembra essere il vice sindaco: la Lega spinge per Sylvie Spirli, Fratelli d’Italia ha proposto l’avvocato Carlo Laganà.

Il commiato di Gianni Nuti
«Abbiamo raccolto maldicenze, falsità e mistificazioni, calunnie e anche insulti, li abbiamo lasciati estinguere dentro: per contro, abbiamo seminato speranza e fiducia nel futuro, ricchezza di beni e bellezze di cui i cittadini di domani si accorgeranno e ne trarranno beneficio, anche se oggi faticano a convertire il loro sguardo». Così il sindaco di Aosta, Gianni Nuti, intervenendo - mercoledì scorso, 30 luglio - nell'ultima riunione del consiglio comunale e congedandosi «definitivamente da questa assemblea».

«Pochi elettori - ha detto Gianni Nuti - e forse neppure i movimenti politici leggono approfonditamente queste promesse oppure se ne dimenticano, perché, se no, non si spiegherebbero le alzate di scudo di fronte all'attuazione di quanto scritto e nondimeno non si permetterebbero di darmi dell'arrogante». Il Sindaco ha rivendicato «una riorganizzazione dell'amministrazione che la rende più flessibile, digitale, non verticistica ma interpolare; la pluralità si traduce altresì in un sistematico ricorso a strumenti innovativi differenziati: non solo appalti, ma project financing, leasing in costruendo, coprogettazioni con il Terzo Settore, concessioni per la valorizzazione dei beni comunali. Non ci siamo chiusi nella logica della mera gestione, ma abbiamo sperimentato e osato».

«Auguro una buona vita a tutte e tutti voi e un buon lavoro a chiunque verrà dopo di me, auguri al sindaco che la città dimostrerà di meritare» ha concluso Gianni Nuti. «Ringrazio voi tutti - ha detto il Sindaco - per questi cinque anni uno per uno, perché la politica è fatta di persone per le persone, ma spesso ce ne dimentichiamo: qualcuno lo ha fatto anche con me, ma non me ne curo, perché voliamo ad altezze differenti e dunque non riesco ad avvistarli...»

«Non abbiamo trascorso il nostro tempo a registrare video o a postare commenti perché - ha proseguito Gianni Nuti - abbiamo creduto fosse più importante cogliere un'opportunità storica, lasciare opere e non chiacchiere e rispondere a cittadini e interlocutori quando le critiche erano giuste spiegando e spesso scusandoci, senza mai nasconderci dietro a notizie false ma neppure senza alzare le mani davanti alle ragioni delle mancanze. Non abbiamo usato parole per contrapporci alle distorsioni della realtà vomitateci addosso».

«Qualcuno - ha concluso il Sindaco - ha affermato che una delle mie colpe è di avere lasciato troppa corda agli assessori: ho sostenuto tutti, uno per uno, ogni qualvolta mi manifestavano la necessità di avere un supporto, ma ho lasciato loro la libertà e lo spazio per esprimersi, ho fatto della collegialità un principio imprescindibile del lavoro amministrativo accollandomi le responsabilità di tutti, riconoscendo i meriti a ciascuno».