AOSTA (fci) Anna Maria Careri, attuale dirigente dell’Assessorato Turismo Sport e Commercio (Sviluppo dell’offerta, marketing e promozione turistica della Valle d’Aosta), sarà la nuova direttrice dell'Office régional du Tourisme-Ufficio regionale del Turismo della Valle d'Aosta. La delibera di incarico con ogni probabilità sarà approvata dalla Giunta regionale nel corso della riunione in programma lunedì prossimo, 28 luglio. Anna Maria Careri entrerà in servizio all’Office da venerdì prossimo, 1° agosto. Posto vacante dallo scorso maggio, quando accogliendo il ricorso presentato dalla stessa Careri - e ribaltando la sentenza del Tar - il Consiglio di Stato aveva annullato la nomina di Davide Jaccod a direttore dell'Office. Da quel giorno le funzioni erano state affidate al direttore amministrativo Muriel Viérin, già responsabile della gestione amministrativa e contabile dell’Office. Anna Maria Careri, assistita dall'avvocato Sacha Bionaz, aveva presentato ricorso contro la deliberazione con la quale la Giunta regionale che aveva assegnato l'incarico triennale a Jaccod, dal 18 dicembre 2023 al 17 dicembre 2026. I giudici amministrativi avevano ritenuto l'allora direttore «non idoneo» per assenza del richiesto requisito di una precedente esperienza con «contratto di lavoro dirigenziale» perché «né l’esperienza allegata dal candidato vincitore della selezione (Jaccod ndr) quale Presidente e Vicepresidente di un’associazione di volontariato (Aosta Iacta Est ndr), sulla base appunto di attività svolta in regime di assoluta gratuità e del tutto svincolata da un qualsiasi rapporto di lavoro, né quella svolta da segretario particolare del Presidente della Regione da parte del controinteressato rientrano in alcun modo nei requisiti del bando, che indicava espressamente che l’esperienza manageriale richiesta dovesse essere svolta in forza di un rapporto di lavoro dirigenziale e non certo in occasione di attività di volontariato svolta in regime spontaneità e gratuità. Il contenuto letterale 'contratto di lavoro dirigenziale' di certo non poteva lasciare spazio a dubbi interpretativi».