AOSTA (mye) Profumi, sapori, suoni, racconti si mescolano nel Padiglione enogastronomico di piazza Plouve ad Aosta. Smontati i banchi della Foire lungo le vie del centro di Aosta, una sessantina di produttori valdostani restano ad accogliere i visitatori ed a proporre le loro bontà. L’orario si riduce leggermente e oggi, sabato 1° febbraio, e domani, domenica 2, anziché alle 8 il Padiglione apre alle 10 alle 19.
Dopo gli stand delle associazioni e degli enti del territorio, si entra nel serpentone enogastronomico. Da 20 anni alla Fiera di Sant’Orso, l’azienda coniugi Glavinaz è stata fondata a Saint-Vincent nel 1966 da Franco Glavinaz e Carlotta Chatrian. Ora è guidata dal figlio Erik, che conserva le ricette tradizionali e la scelta di materie prime del territorio. «Mia nonna paterna Angelina Bianca Radaele preparava una speciale focaccia dolce. - racconta Erik Glavinaz - Chiamava “flantze” tutti i panificati con ingredienti dolci, ma oggi riserviamo il nome alla sua focaccia, che alcuni dei nostri clienti svizzeri hanno paragonato alla galette des rois». Accompagnati dal profumo di pane di segale e dei torcettoni, si viene traghettati poco più avanti verso il mondo delle mele della Cofruit di Saint-Pierre. «Siamo presenti con i nostri succhi, di mela, solo o con mirtillo - spiega Daniela Nardou - che in questa stagione si gustano bene caldi e speziati, preparati come il vin brûlé, magari con una goccia del nostro liquore “Pomme dorée”. La novità per questa Fiera sono le confetture mela e vaniglia e mela e menta».
C’è aria di innovazione nello stand delle distillerie Cortese di Saint-Vincent, dove Gabriella non è più in compagnia soltanto della sorella Silvana ma ora anche del figlio Raffaele Duguet, che sta subentrando a mamma e zia insieme ad alcuni amici, Francesco Favre e Alex Sabolo. «Per questo lavoro ci vuole tanta esperienza, molta pazienza e buona volontà. - afferma Raffaele Duguet, che a 47 anni ha deciso di cambiare lavoro, lasciando il mondo dei grandi eventi di cui si è occupato fino ad ora - Per le bottiglie “edizione speciale Sant ’Orso” abbiamo le etichette disegnate da Silvia Masulli della Scuola Comix di Torino. Ringiovaniremo le linee e continueremo nel solco della tradizione di famiglia».
Hanno pensato anche a chi, in casa, non ha strumenti specifici come l’affettatrice, e hanno inventato il salame di mocetta. Sono Giuliano Cirina e Simona Cortella della Mont Blanc salumi di Morgex, con un negozio anche a Courmayeur, azienda di 10 anni che fin dalla sua nascita è tra i produttori del Padiglione enogastronomico. «Il salame di mocetta si taglia con il coltello, perciò è pratico e così accontenta molti clienti nelle fiere. - commenta Giuliano Cirina - Abbiamo portato anche il salamino, fatto con carne di bovino valdostano, e le nostre frappe, lunghe salsicce di coppa di suino».
Infine Anna de Santis, accompagnata dal figlio Gioele Romeo, presenta i suoi vini prodotti a Villeneuve. «Nell’etichetta conserviamo il simbolo dell’upupa, che nidifica vicino alle nostre vigne. - spiega Anna de Santis - mentre i nostri vitigni sono il pinot noir del Sapphirus e il petit rouge del Rubeus». La loro nuova sfida è raccogliere il denaro necessario ad acquistare i terreni su cui sorgono le vigne (o andarsene), per cui hanno aperto una raccolta fondi su https://4fund.com/it/hkjhnd.