VALSAVARENCHE (mes) E’ stato sicuramente un anno intenso e proficuo quello che sta per concludersi per Mauro Durbano, 38 anni, vice sindaco di Ceresole Reale e dal gennaio del 2024 alla guida del Parco del Gran Paradiso, subentrato a Italo Cerise storico presidente (e per alcuni anni commissario straordinario) dell’ente. Giovane, piemontese, un’esperienza nelle amministrazioni comunali (a giugno di quest’anno è stato eletto per la seconda volta vicesindaco di Ceresole, il piccolo e bellissimo paese della città metropolitana di Torino, in alta Valle Orco, sul versante piemontese del Parco) Mauro Durbano ha tante novità da segnalare.
Prorogati i contributi per i pascoli
«Innanzitutto essere riusciti a ottenere la proroga anche per il 2025 dell’erogazione dei contributi statali per i terreni della zona A del Parco, cioè quelli adibiti a pascolo. - riferisce Mauro Durbano - Sono stati mesi di lavoro intenso, durante i quali siamo riusciti a rapportarci in modo costruttivo con il Ministero. Si tratta per noi di una problematica importante che dovremmo affrontare anche per il nuovo anno, per questo sono fondamentali le azioni di interlocuzione con il Ministero».
Una questione sempre in primo piano è quella della pianta organica. «Al momento i dipendenti sono 71 a fronte di una pianta organica di 88 elementi. - spiega il Presidente del Parco - Il nostro obiettivo, e su questo lavoreremo nel 2025, è quello di portarla a 106 addetti traguardo che ci consentirebbe di lavorare con maggiore serenità e di guardare al futuro con più ottimismo».
Alluvione, un aiuto concreto per Cogne
A proposito di segnali concreti e di buon auspicio, il Parco nell’anno ormai concluso, ha voluto esprimere e il suo appoggio ad uno dei Comuni maggiormente colpiti dall’alluvione di giugno, quello di Cogne, attraverso l’erogazione di un contributo straordinario di 100mila euro. «Ci sembrava giusto esprimere con un gesto concreto la nostra vicinanza alla popolazione di Cogne così duramente colpita da questa catastrofe» dice Mauro Durbano.
Strada del Nivolet, un capitolo aperto
Altro tema importantissimo sul tavolo dell’ente per il 2025, è la strada del Nivolet. «Continueremo a portare avanti il nostro impegno per proporre alternative alla mobilità motorizzata individuale. Siamo disponibili ad un confronto per definire nuove modalità di regolamentazione estiva del transito sulla Provinciale 50, considerando sempre prioritaria la tutela dell’ambiente alpino, ma anche la sicurezza della circolazione. - riferisce Mauro Durbano - Quest’anno, come previsto, sono state effettuate misurazioni e rilievi dei flussi automobilistici e dei loro impatti, sull'ambiente e sulla fauna, allo scopo di acquisire dati utili per arrivare alla definitiva regolamentazione della strada, in collaborazione con gli altri enti di riferimento».
Come è noto, da oltre 20 anni, il Parco del Gran Paradiso è impegnato in una campagna di sensibilizzazione che punta alla progressiva riduzione degli impatti nell’area dell’altopiano del Nivolet e lungo la strada veicolare provinciale dell’omonimo colle. Le azioni di conservazione attiva si sono finora tradotte nell’attivazione del progetto «A piedi tra le nuvole» con cui il Parco ha cercato di promuovere una mobilità dolce, alternativa, limitando il traffico automobilistico nelle domeniche estive di luglio e agosto, e favorendo, nel contempo, gli spostamenti a piedi, in bici e con navetta. Il progetto è stato sostenuto dalla Regione Valle d’Aosta, dalla Città Metropolitana di Torino, e dai Comuni di Ceresole Reale e Valsavarenche. Ora l’idea è di andare oltre la fase di sperimentazione e di promozione, e di approfondire le azioni di riduzione dei flussi veicolari al Colle, tramite una progressiva riduzione del numero di accessi in quota e la regolamentazione della strada. «Il Parco non vuole imporre scelte al territorio ma, al contrario, mira ad una gestione condivisa» precisa Mauro Durbano.
Vi è poi la questione sollevata proprio un anno fa - nei giorni della sua nomina a presidente del Parco - a Valsavarenche, unico Comune il cui territorio rientra interamente nell’area protetta. L’assessore comunale Claudio Vicari chiedeva di posizionare i villaggi e il fondo valle di Valsavarenche fuori dai confini del Parco. «Non mi risulta che sia stata presentata alcuna istanza ufficiale da parte del Comune, - commenta Mauro Durbano - quindi per il momento la questione è ferma».
Il Gran Paradiso protagonista a Roma
Nei giorni scorsi è arrivato un grande momento per il Parco del Gran Paradiso, unico nella sua storia: è stato protagonista degli Stati Generali delle Aree Protette italiane, un evento cruciale per il futuro della tutela e valorizzazione delle aree naturali protette in Italia. «Questo importante appuntamento, organizzato dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica in collaborazione con Federparchi, si è tenuto Roma il 17 e 18 dicembre e ha riunito politici, esperti ambientali, rappresentanti di enti parco, operatori turistici, ricercatori e altri attori chiave nel settore della conservazione e della gestione sostenibile del patrimonio naturale italiano. - spiega Mauro Durbano che nella capitale ha rappresentato il Parco insieme al direttore Bruno Bassano - Durante le due giornate di confronto, il Parco del Gran Paradiso, grazie all'iniziativa dell’onorevole Alessandro Vigna, ha avuto l'opportunità di presentare le proprie attività di ricerca e conservazione in un incontro speciale presso la Sala della Regina di Montecitorio alla Camera dei Deputati. L’evento ha messo in evidenza l'importanza della collaborazione tra istituzioni e aree protette, un passo fondamentale per rafforzare le politiche ambientali italiane. - conclude Mauro Durbano - Il Parco del Gran Paradiso, conosciuto per il suo impegno nella protezione della biodiversità e nella promozione della sostenibilità, ha potuto illustrare i suoi progetti di monitoraggio e ricerca, che giocano un ruolo chiave nel miglioramento delle pratiche di gestione delle aree protette».
Alessandra Merlo