COGNE Il Parco ha istituito una zona di protezione che comprende alcune delle cascate di ghiaccio più frequentate

Il gipeto nidifica in Valnontey, scattano i divieti. «Già danneggiati dall’alluvione, non c’è dialogo»

Data pubblicazione 21 Dicembre 2024
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COGNE (mb1) La coppia di gipeti che da alcuni anni nidifica con successo a Cogne, nel versante valdostano del Parco del Gran Paradiso, ha scelto di nuovo le pareti rocciose della Valnontey per realizzare il suo nido.

Per garantire la tranquillità di questa coppia appartenente ad una specie particolarmente sensibile alla presenza umana, l'Ente Parco ha istituito una zona di protezione che comprende alcune delle cascate di ghiaccio più frequentate dagli appassionati di arrampicata.

Nella zona di protezione, per ridurre il disturbo dei siti di nidificazione, è proibito l'accesso all'area, anche per le attività di osservazione ravvicinata e per foto o riprese, l'uso dei droni, oltre al divieto di arrampicata su alcune cascate di ghiaccio.

Quelle coinvolte dalla zona di protezione sono denominate: Gusto di Scozia, Flash Estivo e Flash Estivo colonnata centrale, Fiumana di Money, Fallo di plutone, Coupé di Money, Mistiria e Coupé Money variante, Cascata della pazienza, Cascata della rassegnazione, Meeting 2000, Sweet Valentina, Voglia di tenerezza.

Il gipeto, avvoltoio protetto a livello europeo e inserito nella «Red List» dell'Unione Internazionale per la Conservazione della natura (Iucn), è molto sensibile ai disturbi provocati dalla presenza umana, soprattutto durante il periodo di nidificazione, che va dal tardo autunno ad agosto.

«Il Corpo di sorveglianza del Parco - si legge in una nota - sarà attivamente impegnato nel monitoraggio del rispetto della zona di interdizione, con appostamenti previsti nel periodo invernale per garantire la tranquillità della coppia di gipeti e l'efficacia delle misure di protezione».

Il provvedimento del Parco ha suscitato critiche da parte di alcuni operatori della Valnontey, una delle aree più colpite dall'alluvione dello scorso giugno.

«Siamo rassegnati a questa situazione che si ripete da almeno 10 anni. - commenta Stefano Herren, proprietario dell’Hotel La Barme - Non c’è dialogo con l’ente che gestisce l’area protetta. Quest’anno speravamo in una maggiore comprensione da parte loro vista la situazione critica dello scorso mese di giugno che ha compromesso la stagione estiva » .

Il problema non risiede nell'attività dei ghiacciatori ma nel disturbo potenziale ai gipeti qualora venissero attivati gli elicotteri per operazioni di soccorso.

«Con il direttore Bruno Bassano non c’è confronto su determinati argomenti. - continua Stefano Herren - In altre zone della Valle d’Aosta dove nidifica questo rapace non vi sono restrizioni così pesanti. Dobbiamo comunque ringraziare la direzione del Parco che dopo l’alluvione ha stanziato centomila euro per il ripristino dei sentieri e della segnaletica dell’area».

Alcuni di questi fondi sono stati impiegati anche per ripristinare le aree di sosta allestite per i ghiacciatori lungo le vie d'ascesa e per creare nuove strutture poiché la forza delle acque causate dalle intense piogge di fine giugno ha modificato le cascate.

Il sindaco Franco Allera desidera smorzare immediatamente le polemiche: «Questo tipo di rapace nidifica quasi ogni anno in quella zona della Valnontey. Si tratta quindi di una situazione pressoché abituale che non pregiudica la vivibilità dell’area - commenta - Certo, impone la chiusura di due tra le scalate più conosciute della località, ma restano disponibili altre vie anche in quell'area».

Le considerazioni del Sindaco sono condivise da Marco Farina, presidente della società delle guide alpine di Cogne. «Di fatto restano chiuse solo due tra le cascate più frequentate del posto, che si trovano a destra dell’area di arrampicata - commenta Marco Farina - Per noi non cambia nulla, anzi avere la possibilità di vedere il gipeto volare sopra le nostre teste è sempre bello».

Per i praticanti dell’arrampicata su ghiaccio rimangono aperte senza limitazioni le vie situate a Lillaz, dove la settimana scorsa si è svolto l' Ice Opening, un evento che ha richiamato appassionati da diversi paesi.

Fabio Marongiu