La «via delle Balle» di La Thuile arriva in Consiglio Valle. «Atto istituzionale, non una carnevalata di dubbio gusto»

Data pubblicazione 22 Gennaio 2025
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LA THUILE (fci) La «via delle Balle» recentemente intitolata dal Comune di La Thuile - guidato dal sindaco Mathieu Ferraris - per le persone senza fissa dimora, è stata oggetto di una interrogazione a risposta immediata del gruppo Progetto Civico Progressista presentata nella seduta del Consiglio Valle di martedì scorso, 14 gennaio.

«Seguendo la normativa, il Comune ha scelto di istituire una nuova via fittizia dove iscrivere i senza tetto e i senza fissa dimora che eleggono domicilio nel Comune senza indicare un vero recapito, ritenendo di non fare ricorso al toponimo utilizzato da altri comuni in questi casi, e cioè "via della Casa comunale" o similare. - ha riferito la consigliera Chiara Minelli - Questo perché, secondo quanto dichiarato dal Sindaco, avrebbe potuto generare confusione ma anche per stigmatizzare in modo ironico un obbligo che per una realtà come La Thuile non ha molto senso. Noi riteniamo che l'iter adottato, oltre che la scelta di "via della Balle", siano discutibili e chiediamo se la delibera inviata dall'Amministrazione comunale alla Regione possa essere accettata alla luce delle disposizioni di legge e del carattere istituzionale dell'iniziativa».

Il presidente della Regione, Renzo Testolin, ha risposto che «la Struttura enti locali della Presidenza della Regione sta già analizzando la questione che non riguarda la toponomastica e quindi la competenza regionale primaria, bensì l'anagrafe che riguarda anche le persone senza fissa dimora. Persona senza fissa dimora non sono solo i cosiddetti “clochard” o “vagabondi” o “barboni” con un termine politicamente scorretto, ma è chi non ha in nessun Comune la dimora abituale che è elemento necessario per l’accertamento della residenza. Per esempio, possono essere girovaghi, artisti delle imprese dello spettacolo viaggianti, commercianti e artigiani ambulanti: per queste persone, la legge prevede la possibilità dell’iscrizione anagrafica nel Comune di domicilio anche solo per avere un recapito e per ottenere le certificazioni anagrafiche che possano essere loro utili. Ciò comporta che i Comuni devono individuare una via convenzionale, che non esiste nella realtà, in cui iscrivere le persone senza fissa dimora. Come dicevo gli uffici regionali stanno esaminando la deliberazione adottata per poi confrontarsi con il Comune».

«Se si seguisse l'esempio del Comune di La Thuile, - ha commentato Chiara Minelli - a breve potremmo avere decine di "via delle Balle" in Valle d'Aosta: è una cosa inopportuna e basta cambiare una vocale nella preposizione, che il nome di questa via può diventare potenzialmente offensivo per le persone che vi potrebbero essere iscritte. È un adempimento burocratico, un atto istituzionale, non una carnevalata di dubbio gusto. È opportuno che vadano fatti i dovuti approfondimenti come detto dal Presidente e che poi si agisca di conseguenza, chiedendo di cambiare la denominazione. Riteniamo che la Regione, in collaborazione con il Celva, dovrebbe dare delle indicazioni al fine di trovare un nome convenzionale per questa tipologia di via, da utilizzare uniformemente in tutti i comuni della Valle d'Aosta».