Laurent Pellissier, l’artista dei costumi da Aymavilles a Berlino

Data pubblicazione 5 Febbraio 2025
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AYMAVILLES (mye) Colori, tessuti, riciclo, maglia, tutto concorre a creare gli originalissimi costumi che Laurent Pellissier ha creato per il “Rigoletto”, opera lirica di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. Il prestigioso incarico è arrivato dal Teatro Fraschini di Pavia, che ha messo in scena l’opera a novembre (venerdì 22 e domenica 24) complice il regista Matteo Marziano Graziano.

«Questo è stato il mio debutto da costumista per un’opera. - racconta Laurent Pellissier - Conosco e collaboro da anni con il regista Graziano, torinese trapiantato a Berlino. Ha ricevuto l’incarico di mettere in scena un nuovo allestimento del “Rigoletto”, mi ha chiesto se volevo occuparmi dei costumi e con molto piacere ho accettato. Siccome il Teatro Fraschini non ha sartorie di pertinenza ho deciso di realizzare tutti i costumi nel mio studio a Berlino ».

Il percorso di studi e artistico ha infatti condotto in Germania l’artista valdostano 43enne ed originario di Aymavilles. Dopo il diploma al Liceo linguistico nella scuola che ora è intitolata alla Regina Maria Adelaide ad Aosta, ha studiato Architettura con specializzazione in restauro al Politecnico di Torino, diplomandosi nel frattempo in clarinetto.

«Grazie a un progetto Erasmus, ho trascorso l’ultimo anno di studi a Parigi, per poi rimanervi 7 anni. - racconta Laurent Pellissier - Qui ho potuto compiere importanti esperienze nel teatro e all’Opera. Devo ringraziare la regista aostana Alessandra Celesia che mi ha coinvolto nei miei primi progetti in questo campo e mi ha fatto capire che questa era la strada per me».

Il periodo parigino dura dal 2005 al 2012, poi Laurent Pellissier si sposta a Berlino, dove risiede ancora oggi. «Dopo anni di gavetta ho cominciato a disegnare ambientazioni e costumi per diverse messe in scena in Germania e in altri paesi. La mia formazione quindi è stata da autodidatta, ho imparato strada facendo e continuo ad imparare. Ogni progetto è una nuova sfida e in un certo senso si riparte da capo. Per il “Rigoletto”, una grande mano però me l’ha data mia mamma Nella Castellan a Aymavilles, che ha sferruzzato e lavorato all’un -cinetto per diversi costumi. Anche mio papà Franco e tutta la famiglia si sono messi a disposizione per recuperare e rilavorare materiali o anche fare da modelli. È stato bello ed emozionante pure per loro lavorare su dei capi, vederli evolvere per poi riscoprirli in scena indossati dagli interpreti».

L’impronta dello scultore Franco, il papà, prende altre forme nell’arte del figlio Laurent. «La manualità e le tecniche artigianali le ho sicuramente assorbite dai miei genitori. - commenta Laurent Pellissier - In più, le peculiarità dell’artigianato valdostano come la vannerie, l’intaglio, il lavoro delle dentellières di Cogne, dei tisserands di Valgrisenche, mi ispirano perché necessitano una dedizione e un tempo che oggi sembra più difficile trovare. Le esperienze lavorative che ho svolto negli anni mi hanno portato a sviluppare e a far crescere questa passione. A Parigi ho lavorato in un atelier di ricamo che collabora con i marchi dell’alta moda e nei laboratori di decorazione del costume dell'Opéra National de Paris. Questo percorso mi ha consentito di osservare da vicino e di lavorare su creazioni di alto livello, imparando tanto sulle tecniche artigianali, l’uso di materiali, le soluzioni creative per risolvere la praticità che un costume teatrale deve avere, la cura dei dettagli che spesso sono invisibili al pubblico ma che nella migliore delle ipotesi aiuta i cantanti a "entrare" nel personaggio».

«La scelta di utilizzare materiali di recupero ha una valenza sia etica che estetica - conclude Laurent Pellissier - ma per me assume anche una dimensione più profonda. Per esempio il costume di Rigoletto è lavorato all’uncinetto tagliando a strisce scampoli, tessuti e materiali raccolti in famiglia. Gran parte dei vestiti di Gilda, la figlia di Rigoletto, è realizzata con stoffe usate come decorazione per un matrimonio. Questo processo creativo non è solo tecnico, ma anche emotivo: ogni imperfezione racconta una storia, che si mischia con quella dei personaggi e dell’opera stessa».

Elena Meynet

  • Laurent Pellissier, 43 anni
    Laurent Pellissier, 43 anni
  • L'artista originario di Aymavilles ha portato il suo talento in giro per l’Europa
    L'artista originario di Aymavilles ha portato il suo talento in giro per l’Europa