Nuova tassa sui rifiuti, niente premi per chi differenzia bene: è polemica

Data pubblicazione 7 Maggio 2025
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AOSTA (zgn) Martedì 29 aprile è stato approvato con 19 voti a favore e 6 astensioni dal Consiglio comunale di Aosta il regolamento per l'applicazione della Tariffa Rifiuti Puntuale-Tarip, la cui sperimentazione è in corso da circa un anno. La vice sindaca con delega alle Finanze Josette Borre annunciando che saranno monitorate eventuali criticità - e che a giugno potrebbero essere introdotti correttivi - ha ammesso: «Il costo del servizio è aumentato, è vero: nessuno pagherà di meno».

La Lega suona la carica
Dai banchi delle forze di opposizione Sylvie Spirli, vice capogruppo della Lega Vallée d’Aoste, esprimendo il suo disappunto, evidenzia che «In Consiglio comunale abbiamo scoperto che le riduzioni della Tari in base a una tanto decantata “tariffa puntuale” non solo non ci saranno, ma che il costo del servizio è aumentato e quindi nessuno pagherà di meno. L'ennesima presa in giro per gli aostani da parte di una Giunta che dimostra, ancora una volta, la sua incapacità amministrativa».

Una nota della Lega Vallée d’Aoste riporta che «Quando, l'anno scorso, entrò in vigore il nuovo regolamento per la raccolta dei rifiuti nella città di Aosta, la Giunta Nuti promise che i cittadini che avessero differenziato di più avrebbero ottenuto uno sconto, seppur minimo, sulla Tari, la tassa sui rifiuti urbani». Nel mese di novembre, prosegue la nota della Lega, gli aostani «Si sono accorti che non solo non c'era stato nessuno sconto, ma che la Tari era aumentata in maniera spropositata (con aumenti di circa il 20 per cento). L'Assessore disse allora che gli aumenti erano dovuti agli adeguamenti contrattuali della ditta che raccoglie i rifiuti ad Aosta e che il nuovo sistema di tariffazione sarebbe entrato in vigore a partire dal 2025».

In Italia, riferisce la Lega, «Sono numerosi i “Comuni virtuosi” che da anni hanno percentuali notevoli di raccolta differenziata poiché, applicando una reale tariffa puntuale (più ricicli meno paghi) arrivano a percentuali che superano anche l'80 per cento, come i Comuni di Capannori o Treviso che superano addirittura l'88 per cento. Tariffa puntuale che, se gestita correttamente, comporta sconti sulla tassa dei rifiuti per i cittadini».

Forza Italia preoccupata
Il coordinatore cittadino di Forza Italia ad Aosta Luca Girasole esprime preoccupazione «Per l'ennesimo aumento del costo del servizio di gestione dei rifiuti che, come sempre, finisce purtroppo poi con il ricadere sulle spalle dei soliti, cittadini e commercianti. Siamo consapevoli che l'intero costo del servizio per legge debba essere redistribuito sull'utenza finale, ma a questo punto, oltre a chiedere agli amici green di smetterla di prendere in giro i cittadini aostani dicendo loro che chi meglio differenzia meno paga perché è evidente che non è così, ci chiediamo come dopo l'aumento dello scorso anno di oltre il 20 per cento della Tari (record italiano), il costo di questo servizio continui a crescere».

Giovanni Girardini sarcastico
Il leader di La Renaissance Valdôtaine Giovanni Giradini commenta sarcastico: «Questo è il risultato di una maggioranza che perde ore a discutere “ideologicamente” sui dazi minacciati da Trump e sulla presunta poca capacità del nostro governo di farsi sentire. Argomento molto poco da Consiglio comunale. Ma il problema è che la campagna elettorale è iniziata con tanto anticipo e toglie il tempo alla maggioranza per trovare le soluzioni di sostegno alle nostre famiglie e alle nostre imprese che alla fine magari non saranno penalizzate dalle “guerre” commerciali, ma che sicuramente si ritrovano ad affrontare una “bidonata” tutta comunale: l'idea iniziale era che chi si fosse comportato bene nel differenziare i rifiuti sarebbe stato premiato. Adesso invece chi si comporterà bene pagherà la tariffa con l'aumento già previsto e chi non si comporterà bene pagherà di più. Stiamo parlando di aumenti, non di sconti sulle tariffe».

Il meccanismo di calcolo
La nuova tariffa si compone di 4 quote: una quota fissa legata alla superficie dell’immobile, una quota variabile legata alla produzione dei rifiuti differenziabili, una quota misurata in base agli svuotamenti minimi di rifiuto residuo e una quota aggiuntiva per gli svuotamenti eccedenti. Ogni utenza domestica avrà un numero minimo di svuotamenti annuali calcolato in base ai componenti del nucleo familiare. Superato questo limite, ogni ulteriore svuotamento comporterà un costo aggiuntivo. Per un single sono previsti 12 svuotamenti minimi da 35 litri all’anno, per due componenti 14 svuotamenti da 35 litri all’anno, per 3 componenti 16 svuotamenti da 35 litri all’anno, per 4 componenti 18 svuotamenti da 35 litri all’anno, per 5 o più componenti 20 svuotamenti da 35 litri all’anno. Se si superano questi svuotamenti minimi, ogni svuotamento extra viene tariffato costerà 2,91 euro. Gli svuotamenti sono conteggiati solo sul contenitore del rifiuto residuo (riservato all’indifferenziata), non sulla raccolta differenziata.

Le agevolazioni introdotte prevedono l’esenzione totale per i nuclei con Isee inferiore a 8.500 euro (prima era 7.500) e una riduzione del 25 per cento per chi ha un Isee fino a 9.530 euro, così come per le famiglie numerose con almeno 4 figli e un reddito Isee non superiore a 20.000 euro. Rimane attivo il servizio gratuito per la raccolta di pannolini, pannoloni e tessili sanitari. Il pagamento della tariffa sarà suddiviso in 4 rate, 2 di acconto e altrettante per il saldo, distribuite tra novembre 2025 e aprile 2026.

«Respingiamo le accuse!»
Una pioggia di critiche che l’Amministrazione comunale respinge fermamente con una nota: «Quanto riportato, relativamente al fatto che “svanirebbe” la promessa che chi più differenzia meno paga, è una lettura strumentale che dimentica il vasto dibattito sul passaggio da Tari a Tarip avvenuto a più riprese in occasione del varo della campagna informativa nell’estate 2023, dell’approvazione del Consiglio delle tariffe per il 2024 nel giugno scorso e, ancora, delle lamentele, espresse tramite social e poi riprese dagli organi di informazione, relativamente agli aumenti degli importi della Tari stessa nel momento (autunno 2024) in cui i bollettini erano stati recapitati nelle case delle famiglie aostane e, infine, a dicembre, 4 mesi fa, quando era stata approvata in Consiglio comunale l’istituzione della Tari con misurazione puntuale con il relativo regolamento. Si dimentica, cioè, che il costo del servizio è lievitato dai 6,6 milioni di euro del 2023 ai circa 8,1 milioni di euro del 2024 e agli oltre 8,5 del 2025, come da aggiornamento del Piano Economico Finanziario del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani per il biennio 2024-2025 approvato dall’Assemblea, e che nel rispetto del principio di integrale copertura dei costi previsto per legge, il Comune ha l’obbligo di coprire la spesa per la raccolta rifiuti attraverso specifici tributi. E quindi scrivere che “i costi del servizio in aumento si riversano sul cittadino” sarà anche giornalisticamente producente, ma è solo un modo di dire la stessa cosa cercando di innescare la polemica.

Si ribadisce, poi, ancora una volta, come già fatto nello scorso mese di ottobre, che gli aumenti tariffari che hanno interessato il servizio non dipendono in alcun modo dalla nuova formula di raccolta. L’incremento è dovuto a diversi motivi. Il più importante è l’aumento dei costi, la cosiddetta inflazione, che ha colpito tutti i beni e tutti servizi a partire dalla lievitazione dei prezzi di materie prime, energia, carburanti, ma anche gli adeguamenti salariali, che ha fatto sì che la società che gestisce l’appalto richiedesse, come previsto dal contratto, la revisione dei prezzi per poter riuscire a garantire il servizio. Inoltre, la spinta inflattiva ha costretto anche la società EnVal che gestisce il Centro di Trattamento di Rifiuti di Brissogne a aumentare le tariffe per il conferimento del materiale da trattare in discarica, con un effetto negativo per i costi per tutti i SubAto della regione e non solo per il Comune di Aosta.

Con la deliberazione approvata sono state, dunque, approvate le tariffe della Tassa sui rifiuti determinate assumendo i costi definiti nell’aggiornamento del Piano Economico Finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, 2024-2025, anno 2025, degli interventi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani, comprensivo del numero minimo di svuotamenti del rifiuto non riciclabile conferito dalla singola utenza espressi in litri».

Inoltre l’Amministrazione comunale precisa che «I cittadini più virtuosi nella differenziazione dei rifiuti non avranno costi aggiuntivi. “Meno rifiuto urbano produci e meno paghi” era lo slogan della campagna informativa di fine 2023. Quindi la “promessa” chi più differenzia meno paga resta e resterà sicuramente attuale. Peraltro, a tendere, il comportamento virtuoso della popolazione porterà a una diminuzione del numero di svuotamenti dei contenitori del Rifiuto Urbano Residuo da parte della società Quendoz, che si tradurrà in una diminuzione dei costi del servizio. In risposta, poi, ad alcuni commenti di cittadini e cittadine sui social che lamentano lo scarso numero di svuotamenti minimi ricompresi nella tariffa e paventano abbandoni generalizzati e la creazione di discariche abusive, l’Amministrazione comunale ribadisce che il Rifiuto Urbano Residuo (RUR) è la parte che resta dei rifiuti dopo la corretta differenziazione di vetro, carta, multimateriale (metallo e plastica da imballaggi), cartone e “umido”. Il RUR costituisce, dunque, una componente residuale della frazione dei rifiuti, non è liquido, non è soggetto a sversamenti o a percolato, è tendenzialmente inodore e soprattutto è poco voluminoso, e per questi motivi può essere conferito solo al riempimento del mastello».

  • La vice sindaco con delega alle Finanze Josette Borre
    La vice sindaco con delega alle Finanze Josette Borre
  • e la vice capogruppo della Lega Vallée d’Aosta Sylvie Spirli
    e la vice capogruppo della Lega Vallée d’Aosta Sylvie Spirli