AOSTA (zgn) Una trascinatrice dai grandi entusiasmi. Iris De Fazio amava la cucina, la solidarietà e la cultura, oltre che beninteso la famiglia, una vera prima donna nella nostra regione, che apriva le porte della sua storica casa di Frissonière a Saint-Christophe per accogliere il bene della comunità. Si è spenta mercoledì 29 gennaio, dopo una decina di giorni di ricovero all’Ospedale di Aosta a causa di una polmonite. Calabrese di origine e legata alla sua terra, dove era nata il 25 gennaio 1939 a Nicastro nel cosentino, ad appena tre anni accompagnò il papà Domenico a Milano, dove lui - sposato con Filomena Rizzo - prese servizio come maresciallo dei carabinieri. Successivamente, da Milano il maresciallo Domenico venne assegnato come comandante alla caserma di Verrès, da dove Iris De Fazio raggiungeva ogni giorno Aosta per frequentare, sino al diploma, le magistrali. Successivamente fu maestra a Planaval di La Salle, Cogne, Fénis ed infine al Convitto regionale “Federico Chabod” di Aosta, un’esperienza che le aveva lasciato dei bellissimi ricordi. Il 7 ottobre 1961 si sposò con Giuseppe Janin Rivolin Yoccoz, per tutti Ieio, erede della famosa Conceria Rivolin sulla riva del Buthier, mancato a luglio del 2021 ottantottenne, promotore nonché primo direttore dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Dal loro matrimonio nacquero nel 1963 Umberto, docente universitario di Urbanistica al Politecnico di Torino, nel 1964 Alessandro, chirurgo nel capoluogo piemontese e nel 1964 Annalisa, biologa e presidente della cooperativa Ecogeo a Quart.
L’esuberante Iris De Fazio spaziava tra numerosi interessi: alla fine degli anni Ottanta fondò il Club del Fornello, di cui era delegata regionale - il marito invece lo fu dell’Accademia Italiana della Cucina - e sempre a lei si deve la nascita del Fai valdostano. Persona empatica, Iris De Fazio trascinava con il suo entusiasmo coloro che frequentava, come in occasione delle cene a scopo benefico che organizzava regolarmente con le amiche del Club del Fornello. Inoltre amava viaggiare, in particolare le piacevano Roma e la sua Calabria dove trascorreva le vacanze estive, addirittura per lunghi periodi quando aveva i figli piccoli. Il suo rifugio era chiaramente l’antica casaforte di Frissonière, già luogo prediletto dei soggiorni estivi di Jean Baptiste De Tillier, che con il suo Ieio aveva ristrutturato, accettando una sfida immane, portata a termine con l’abituale caparbietà.
Oggi, sabato, alle 10.30, nella Cattedrale di Aosta, i tanti che le hanno voluto bene l’abbracciano per l’ultima volta.