AOSTA (zgn) L’“Accordo per un progetto autonomista per la città di Aosta” è stato presentato in una conferenza stampa convocata giovedì scorso, 26 giugno, a La Cave De Tillier, ad Aosta dalla l’Union Valdôtaine e dagli gli Autonomisti di centro (Rassemblement valdôtain, Stella alpina e Pour l'Autonomie) che hanno siglato un accordo “politico-elettorale” per le elezioni comunali di Aosta. Non sono stati fatti nomi di candidati ma il presidente dell’Uv Joel Farcoz ha parlato di «Criticità da superare» nel capoluogo regionale e di «Alcune fragilità strutturali e gestionali emerse nel tempo». L'obiettivo è dell'accordo è «Una rinnovata spinta allo sviluppo urbano e al metodo di governo favoriti dall'avvio di una nuova fase politica». Joel Farcoz ha dichiarato: «Riconosciamo il lavoro fatto dall'amministrazione dei sindaco Gianni Nuti e della sua vice Josette Borre, che mantiene alcune criticità. A distanza di cinque anni, la scelta è totalmente diversa riguardo all'accordo politico». Di “Work in progress”, ovvero di lavori in corso, ha poi risposto Joel Farcoz, riguardo all'ipotesi di un'analoga alleanza tra autonomisti in vista delle elezioni regionali. Il perimetro politico dell'alleanza per il Comune di Aosta, si legge nel documento, è aperto alle «Forze civiche e nazionali moderate che ne condividano lo spirito costruttivo». Gli autonomisti ipotizzano un allargamento al Pd ma anche a Forza Italia. Joel Farcoz ha aggiunto: «Perché non immaginare un accordo con forze di centro sinistra e di centro destra con gli autonomisti, in fondo la Valle d'Aosta è storicamente un laboratorio politico». Joel Farcoz ha evidenziato che «Non vedo perché non ci possa essere un accordo» di questo tipo, ricordando come le parti «Estreme di destra e sinistra si sono accordate sul referendum per la legge elettorale». Per il presidente dell'UV Joel Farcoz è «Una questione di Dna autonomista», dato che «Crediamo che l'Amministrazione di Aosta debba rispondere alla cittadinanza» e non ad altri, ricordando la recente «Discesa a Roma» di Giovanni Girardini, leader di La Renaissance Valdôtaine. Stefano Aggravi di Rassemblement valdôtain ha sottolineato che l'obiettivo è la «Concretezza sul programma, non c'è la volontà di distruggere» ciò che è stato fatto. «Vorremmo evidenziare l'identità alpina e quella della città universitaria» ha spiegato Ronny Borbey di Stella alpina. Di «Linfa nuova e idee nuove, insieme all'Uv» ha parlato Aldo Di Marco di Pour l’Autonomie ricordando che «Le tre forze di centro non erano presenti in Comune». Il programma e i candidati sindaco e vicesindaco - hanno chiarito i leader dei movimenti - saranno decisi dopo che verranno definite le alleanze.
Il Pd chiede un accordo anche per le elezioni regionali
Nella serata di giovedì scorso il segretario del Pd della Valle d'Aosta Luca Tonino ha chiesto all'Union Valdôtaine e al Centro Autonomista di «Formulare una proposta di coalizione non solo per il Comune di Aosta, ma anche per il futuro Governo della Regione: ora attendiamo una risposta». Luca Tonino aggiunge: «Siccome saremmo un interlocutore privilegiato al Comune di Aosta vogliamo sapere se lo possiamo essere anche in Regione». L'ipotesi di un'alleanza allargata anche a Forza Italia è stata respinta dal Pd: «A questa proposta abbiamo risposto no. I nostri interlocutori hanno voluto chiudere l'attuale esperienza di governo del Comune di Aosta, gli incarichi apicali e il perimetro politico: ne prendiamo atto anche se la nostra valutazione è diversa».
«Nessuna ambiguità, alternativi alla sinistra»
In una nota in merito agli accordi per le prossime elezioni in Valle d'Aosta Forza Italia ribadisce «Ci siamo sempre dichiarati alternativi alla sinistra, che ha guidato la città di Aosta portandola al degrado amministrativo e urbano che oggi è sotto gli occhi di tutti». La nota di Forza Italia prosegue: «Non a caso sono gli stessi alleati attuali del Pd a chiedere ora una discontinuità netta rispetto a quella esperienza fallimentare. Forza Italia rappresenta con chiarezza il centro del centrodestra, e lo fa senza ambiguità: non siamo alternativi al mondo autonomista, con il quale, pur nelle differenze, è possibile ricercare convergenze. Siamo alternativi, politicamente e nei valori, a una sinistra che peraltro ha perso credibilità e visione, troppo impegnata a guardare in casa d'altri anziché prestare attenzione a ciò che accade in casa propria».