AOSTA (mye) Si chiama “Communitas: racine et identité” l’iniziativa proposta dal Consiglio Permanente degli Enti Locali nell’ambito delle celebrazioni dell’80esimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia.
Per ora sono 2 racconti ma diventeranno 6 e avranno lo scopo di raccontare i Comuni in modo più semplice. La veste è quella del racconto illustrato per bambini.
«Abbiamo pensato di rivolgerci innanzitutto ai piccoli, in un progetto in cui abbiamo coinvolto diversi soggetti. - ha spiegato il presidente del Celva Alex Micheletto, prima dell’apertura dell’assemblea di mercoledì scorso, 26 febbraio, convocata nella Sala Bim in piazza Narbonne ad Aosta. «Il progetto ha impegnato tutto il Consiglio d’amministrazione del Celva. - ha aggiunto Ronny Borbey, che oltre a essere consigliere del Celva è membro del Comitato per l’80esimo anniversario della Resistenza, della Liberazione e dell'Autonomia, che finanzia in parte l’iniziativa - Abbiamo spostato anche l’assemblea dal martedì al mercoledì, per far cadere la presentazione di “Communitas” in una data significativa, simbolo per la nostra autonomia e la nostra regione».
I racconti sono scritti da Federico Gregotti Zoja ed illustrati da Fabio Roveyaz. Verranno poi trasformati in podcast dagli attori della compagnia Palinodie. Ogni storia ha un argomento ed interpreta un valore. Le prime 2 sono già completate: la prima ripercorre le origini, scavando nella storia, e il valore della condivisione, mentre la seconda tratta dei momenti bui del periodo fascista e il valore della libertà.
Si aggiungeranno poi, entro l’anno, quelle dedicate al ruolo del Comune, nella struttura e nei servizi, e al valore della comunità; all’ordinamento regionale, allo Statuto speciale e al valore dell’autonomia; alle lingue, francese, walser, francoprovenzale, all’identità e alla cultura; infine alle competenze del Comune e alla sostenibilità. «Ho immaginato lettori non sempre appassionati di storia - commenta Federico Gregotti Zoja - e ho scelto di scrivere con un linguaggio capace di catturarli ma pure di dare informazioni, anche se a volte è difficile trovare parole più semplici per spiegare il linguaggio normativo. Ho scelto una cornice narrativa, la storia della famiglia di un villaggio, non riconducibile a un luogo riconoscibile, che accompagnerà tutti i racconti. Ho preso coscienza di come il tema delle radici sia più profondo in chi vive nei villaggi e ho voluto collegarlo a un percorso storico, di educazione politica».