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ECOBONUS 2025: tutte le novità

Data pubblicazione 5 Marzo 2025
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Con la Legge di Bilancio 2025 l’Ecobonus viene rinnovato anche per i prossimi anni, ma con diverse novità e con un sostanziale abbassamento della percentuale dell’agevolazione.

Per la detrazione fiscale dedicata agli interventi di efficientamento energetico, infatti, si scende al 50% per gli interventi che riguardano le abitazioni principali e al 36% per gli altri fabbricati, in modo speculare a quanto previsto per il Bonus Ristrutturazioni. Le aliquote si ridurranno poi ulteriormente nel biennio 2026/2027: 36% per gli interventi realizzati sulle abitazioni principali e 30% per gli interventi realizzati su tutte le altre tipologie di immobili.

In pratica, la detrazione a regime è pari al 36% delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 30% delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027.

Viene però prevista una maggiorazione delle aliquote per le abitazioni principali, che sarà fruibile solo nel caso in cui le spese siano sostenute dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale.

Le nuove aliquote si applicheranno per tutti gli interventi agevolati, compresi quelli che, fino a dicembre 2024, davano luogo a una detrazione più elevata, quali, per esempio, gli interventi realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali e gli interventi sulle parti comuni di edifici condominiali finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica.

L’altra importante novità riguarda l’esclusione dal Bonus energetico degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.

Da gennaio 2025, infatti, le caldaie a gas non potranno più accedere alle detrazioni fiscali. In Italia le caldaie a gas, dunque, resteranno incentivate solo per la pubblica amministrazione, esclusivamente dal Conto Termico 2.0, ma ancora per poco: il Conto Termico 3.0, che dovrebbe essere varato a breve, infatti, non le sosterrà più.

Il divieto di sussidiare impianti a fonti fossili, ricordiamo, è scattato per il 2025 grazie alla direttiva Epbd-Case Green, la 1275/2024 sulla “Prestazione energetica nell’edilizia”, che è entrata in vigore a fine maggio 2024.

Tetto massimo detraibile per anno

Gli interventi che rientrano nell’Ecobonus possono usufruire di una detrazione, sia dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) sia dall’Imposta sul reddito delle società (IRES), da ripartire in 10 rate annuali di pari importo.

Per le singole unità immobiliari, i limiti massimi della detrazione (100.000, 60.000 e 30.000 euro) dipendono dalle diverse categorie di intervento. Tale limite è riferito all’unità immobiliare oggetto dell’intervento e, quindi, qualora ci siano più soggetti detentori o possessori dell’immobile che partecipano alla spesa, l'agevolazione si deve suddividere in ragione delle spese effettivamente sostenute da ciascuno.

Per gli interventi sulle parti comuni dei fabbricati plurifamiliari che riguardano la coibentazione dell'involucro con superficie interessata maggiore del 25% della superficie disperdente, il tetto massimo è pari a 40.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari che compongono l'edificio.

Infine, si ricorda che un intervento di riqualificazione energetica effettuato sulla stessa unità immobiliare in anni diversi può beneficiare del tetto massimo detraibile per anno a condizione che i lavori siano distinti. Il nuovo lavoro deve pertanto essere un intervento autonomo e non la prosecuzione di quello per cui si è già usufruito del bonus.