SAINT-DENIS (qdn) «Ci abbiamo provato ma abbiamo constatato che non c’è interesse da parte della popolazione». E’ con rammarico che Franca Baldo spiega la scelta di rescindere in anticipo il contratto con l’A mministrazione comunale di Saint-Denis per la gestione dell’épicerie prima ancora di festeggiare un anno di attività. Il negozio di alimentari e il bar sono stati chiusi lunedì 20 gennaio; venerdì 31 gennaio, dopo aver liberato e rinfrescato i locali, i gestori hanno riconsegnato le chiavi in Comune. «In questi mesi non siamo riusciti a tirare fuori uno stipendio dalla nostra attività. - continua Franca Baldo - Sono venuti un po’ di turisti delle seconde case ma non puoi vivere solo con quelli. Per quanto riguarda i residenti, la risposta è stata pari quasi a zero: solo due persone sono sempre venute, una a fare la spesa quotidiana e un’altra signora due o tre volte alla settimana: le ringraziamo di cuore per la fiducia che ci hanno dato. Ma così non si può andare avanti. Già a giugno abbiamo fatto presente le problematiche al Comune, abbiamo spiegato che non c’era tutto l’interesse che ci era stato prospettato all’inizio ». «Avevamo iniziato con grande entusiasmo, avevamo appena comprato un rustico da ristrutturare qui quando è uscito il bando e ci è sembrato un segno del destino. - continua Franca Baldo - Purtroppo, nonostante il nostro impegno, è completamente mancata la continuità negli incassi. La “mazzata” finale al nostro morale è stata il giorno di Natale: abbiamo tenuto aperto, avevamo anche preparato lo spumante, non è venuto nessuno. In tutto il giorno abbiamo guadagnato 15,80 euro».
«Sono molto amareggiato per la chiusura dell’épicerie. - sottolinea il sindaco Guido Théodule - L’esercizio era tenuto bene, con un servizio di qualità. I gestori hanno chiesto la risoluzione anticipata del contratto e noi non possiamo fare diversamente. Dispiace perché per qualche mese l’unico negozio di alimentari presente sul territorio resterà chiuso, il tempo necessario per predisporre il nuovo bando. Faremo il più in fretta possibile per ripristinare un servizio che riteniamo importante per il nostro paese e in particolare per le persone anziane e per chi non ha la patente». Dal momento che il locale è rimasto aperto per meno di un anno, i gestori hanno chiuso prima ancora di poter godere degli aiuti economici elargiti dal Comune per il sostegno all’attività: un contributo annuale tra i 5.000 e i 9.000 euro (stanziato, a seguito della presentazione del bilancio, tramite la convocazione di un’apposita commissione) e il rimborso del 60 per cento sulle spese di riscaldamento e acqua.
«Noi facciamo tutto il possibile perché il servizio funzioni. - conclude il sindaco Guido Théodule - Penso però che anche la Regione debba farsi carico di questi centri polifunzionali dei Comuni di media montagna, altrimenti il rischio di spopolamento sarà sempre più grande».