GRESSAN (qdn) Un nuovo condominio in costruzione a Gressan finisce al centro delle polemiche. Tutto è iniziato con una lettera anonima inviata al sindaco Michel Martinet e ad altri sei residenti, definiti «persone da noi considerate le più rappresentative e influenti di Gressan»: Renzo Bionaz, Osvaldo Chabod, Aldo Cottino, Carlo Curtaz, Erika Guichardaz ed Elio Stacchetti.
«Siamo dei paesani che vogliamo bene al nostro paese Gressan e rivendichiamo anche i nostri interessi di rispetto e salvaguardia dell’aspetto urbanistico edilizio delle nostre frazioni, di difesa dalle prevaricazioni, dagli interessi politici ed economici di pochi a discapito della comunità laboriosa, seria e attenta alla difesa del bene comune, da interporre agli interessi di pochi. - si legge nella missiva intitolata “Fermiamo e abbattiamo il mostro di Gorret” (in realtà il condominio in questione è a Cretaz, ndr) - Interessi che a volte pongono inquietanti interrogativi». Ai sei destinatari, gli autori della lettera anonima chiedono di intervenire «per fermare i lavori e/o ridurre il volume del mostro».
Nell’ottica della massima trasparenza, il sindaco di Gressan Michel Martinet ha risposto con una lettera protocollata e poi pubblicata anche su Facebook e indirizzata a quelli che il primo cittadino chiama i sei “influencer” di Gressan.
«I permessi di costruire vengono rilasciati e autorizzati dall’Ufficio tecnico del Comune a seguito di istruttoria ed esame della Commissione edilizia comunale. - scrive il Sindaco - Nel caso specifico inoltre, si sottolinea che ogni passaggio amministrativo è stato assoggettato all’esame del servizio urbanistico dell’Amministrazione regionale e dallo stesso valutato. Il titolo abilitativo a costruire è quindi assolutamente regolare e rispondente alle norme in vigore. L'Ufficio tecnico è comunque a disposizione, come per tutte le pratiche del resto, per dare tutte le spiegazioni a tutti quanti ne facciano richiesta, “influencer” o meno. Questo a dimostrazione della massima trasparenza del proprio operato. La parte politica dell’Amministrazione comunale non ha quindi nessun ruolo nel rilascio delle diverse autorizzazioni o permessi a costruire».
«L’Amministrazione che mi onoro di guidare ormai dal 2010 - prosegue Michel Martinet - si è sempre caratterizzata per un’attenzione particolare all’ambiente e nello specifico all’urbanistica e a porre fine alla costruzione di edifici di grandi dimensioni: nel corso della mia prima seduta del Consiglio comunale in veste di Sindaco abbiamo proposto e approvato una deliberazione per la limitazione a 750 metri cubi per ciò che riguarda la volumetria massima di ogni nuovo fabbricato. Ne sono buoni testimoni i signori Renzo Bionaz e Aldo Cottino, rispettivamente ai tempi vicesindaco e capogruppo della maggioranza. Sono dispiaciuto che gli scriventi non abbiano chiesto un normale confronto con l’Amministrazione comunale, cosa che avviene abitualmente ogni qualvolta ve ne sia la richiesta, senza doversi nascondere nell'anonimato, anche perché in questo modo non si sa di fatto a chi rispondere».
A intervenire sulla questione - nel suo ruolo di consigliera regionale - è stata poi Erika Guichardaz, con una lettera firmata e pubblicata sul suo profilo Facebook in cui tra l’altro rileva - in particolare per l’utilizzo del termine “influencer” - «i toni denigratori della risposta del Sindaco, che resta il Sindaco di tutta la comunità, anche di chi esprime preoccupazione e dissenso».
«La pianificazione urbanistica del territorio comunale, attraverso l’approvazione del Prgc e delle sue varianti sostanziali e non, è esclusiva competenza dell’organo politico. - rileva Erika Guichardaz - Da un’analisi per ora sommaria del caso, infatti, il problema sembrerebbe non essere nato con il rilascio delle diverse autorizzazioni ma dalle scelte approvate con la variante al Prgc numero 22 votata dal Consiglio il 26 luglio 2023. La definizione delle regole del gioco, come le deroghe date per costruire mega ristoranti in cresta alle montagne, sono tutte in capo alla responsabilità e competenza dell’organo comunale e alle scelte politiche dello stesso».
«Sicuramente in tutto questo procedimento ha influito anche l’applicazione della legge “Piano Casa”. - prosegue Erika Guichardaz - Anche rispetto a questo tema, però, le Amministrazioni hanno tutte le possibilità di intervenire soprattutto se si tratta di edifici o di terreni sottoposti a varianti del Prgc». «Credo che la preoccupazione dei “frazionisti” sia legittima e la risposta debba arrivare dalla politica e in particolare da chi è responsabile della pianificazione del territorio » conclude Erika Guichardaz promettendo di approfondire un tema su cui «come Valle d’Aosta Aperta da tempo stiamo lavorando anche alla luce di altri edifici “fuori scala” come il The Stone il condominio “vista mare” all’Arco d’Augusto».
«Il termine “influencer” non aveva nessun intento denigratorio ma era solo un modo per sdrammatizzare una situazione che, ricordo, è partita da una lettera anonima. - replica il sindaco Michel Martinet - La variante al Piano regolatore è stata approvata proprio per limitare l’impatto della nuova costruzione che, in base alle regole del Piano Casa, poteva essere realizzata in modo diverso e ancora più impattante. Capisco che l’edificio in effetti è grande ma l’ampliamento della volumetria è consentito dalla legge “Piano Casa” - che va in deroga alle norme del Piano regolatore - e ribadisco che il permesso di costruire è stato rilasciato dall’Ufficio tecnico in piena regola e dopo una lunga e approfondita analisi».