Il falegname: "Ho 82 anni: il Presidente la visiti e decida se l'opera è degna di essere inserita nel circuito dei castelli"

Pontey, la proposta di Serafino Servodidio: "Cedo gratis il mio presepe alla Regione"

Data pubblicazione 15 Gennaio 2025
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PONTEY (qdn) «Io non voglio smettere. Finché il mio padrone lassù mi terrà in vita, verrò anche a quattro zampe qui ad aprire la mostra. Ma ho 82 anni, faccio fatica, e vorrei avere la garanzia che la mia opera possa essere esposta anche in futuro». Si è chiuso lunedì scorso, 6 gennaio, il periodo di apertura della mostra-presepe di Serafino Servodidio nella sala sotto alla microcomunità di Pontey.

In poco più di un mese, sono stati tantissimi coloro che l'hanno visitata. «Tra il 1° dicembre e il 6 gennaio sono passate più di 5mila persone.» racconta orgoglioso il falegname in pensione. «Sono arrivati anche 4 pullman da Lucca, Cuneo, Genova e Milano». Molti dei visitatori hanno lasciato commenti entusiastici nel libro, impressionati dall'incredibile numero di dettagli di quello che era nato come un presepe e che poi è diventata la rappresentazione del paese di Pontey in miniatura, ma anche di numerosi edifici di architettura rurale del comprensorio, così come delle filiere della fienagione, del pane e della Fontina.

«I bambini rimangono incantati e gli anziani si commuovono perché rivedendo i mestieri d'antan rivivono la loro giovinezza.» prosegue Serafino Servodidio. «Sembra quasi un paradosso che un meridionale come me abbia fatto un'opera che omaggia la tradizione della Valle d'Aosta. Ma il senso è proprio qui: io con questo mio lavoro ho voluto ringraziare questa regione che mi ha accolto e che mi ha dato tanto».

A 82 anni, però, inevitabilmente lo sguardo va anche al futuro. Serafino Servodidio da tempo cerca - invano - qualcuno disposto a dargli una mano e a raccogliere il suo testimone negli anni a venire, dando continuità alla manutenzione del presepe. Soprattutto, vorrebbe cedere gratuitamente l'opera al Comune o alla Regione, a patto che la mantengano visitabile.

«Ringrazio il Comune che in questi 6 anni mi ha permesso di esporre qui la mostra.» dice ancora Serafino Servodidio. «Io non voglio smettere ma non so ancora per quanto tempo Dio mi concederà la forza per andare avanti. Il Comune forse non ha le disponibilità economiche per pagare un addetto che tenga aperta l'esposizione. Quindi mi chiedo: non potrebbe essere acquisita dalla Regione e inserita all'interno del circuito di visita dei castelli? Magari con un piccolo biglietto di ingresso che, considerati i numeri dei visitatori, ripagherebbe ampiamente il costo di un addetto? Per questo invito personalmente il Presidente della Regione e i responsabili del turismo in Valle d'Aosta a visitare la mia mostra e, qualora la ritenessero degna di interesse, a prendere in esame la mia proposta. Io la cederei gratis: non ci ho mai guadagnato un centesimo e non voglio guadagnarci nulla nemmeno ora. Vorrei solo che tutto il mio lavoro non vada sprecato».

La mostra di Serafino Servodidio è ancora aperta ma solo su prenotazione (almeno un giorno prima della visita), come sempre a ingresso gratuito, telefonando al 389 7874994.

  • Serafino Servodidio accanto alla sua mostra
    Serafino Servodidio accanto alla sua mostra
  • Un dettaglio con uno degli edifici rurali riprodotti in scala
    Un dettaglio con uno degli edifici rurali riprodotti in scala