CON UNA MESSA NEL SANTUARIO DI AOSTA SABATO SCORSO, 25 GENNAIO

La Comunità dei padri oblati di Maria Immacolata ha ricordato l’anniversario di fondazione

Data pubblicazione 5 Febbraio 2025
3 minuti di lettura

AOSTA (den) Sabato scorso, 25 gennaio, giorno in cui la Chiesa celebra la conversione di san Paolo, la Comunità dei padri oblati di Maria Immacolata ha ricordato con una Messa nel santuario di Maria Immacolata ad Aosta il 209esimo anniversario di fondazione. La Messa è stata presieduta da padre Marcello Sgarbossa con padre Palmiro Delalio e con padre Gian Paolo Gugliotta, alla presenza di numerosi fedeli. Dopo il canto d’ingresso «Chiesa di Dio, popolo in festa» padre Gian Paolo Gugliotta ha detto: «Oggi per noi padri oblati di Maria Immacolata e per tutti coloro che partecipano del carisma oblato è un giorno particolare, perché il 25 gennaio 1816 iniziava l’avventura della prima Comunità oblata fondata da padre Eugenio de Mazenod insieme a cinque compagni che, probabilmente, non avevano in mente tutto quello che sarebbe avvenuto dopo, cioè le migliaia di oblati, fino a ottomila, sparsi in settanta paesi del mondo. Un’avventura che iniziò nella più grande povertà e quando si cominciano le cose nella povertà si ha la capacità di accogliere tutto come dono. E tutti i frutti che sono venuti e, a Dio piacendo, continueranno a venire nascono da quella povertà, che prima di essere esteriore è interiore. Questo valeva per Eugenio de Mazenod e vale per ciascuno di noi. Oggi celebriamo tutto questo, buona Messa!».

E padre Marcello Sgarbossa prendendo lo spunto dal vangelo ha detto nell’omelia: «Gesù ha già cominciato il suo ministero nei villaggi della Galilea ed ha avuto un buon successo. Prima che rientri a Nazaret, dove era stato allevato, lo ha preceduto la sua fama. Quel sabato la sinagoga è al completo e la gente è presa da curiosità e si domanda: non è il figlio di Giuseppe? Gesù invitato a leggere si alza, gli viene dato il rotolo del profeta Isaia, tutti gli occhi sono fissi su di lui e nel grande silenzio risuonano le prime parole ufficiali di Gesù: «Oggi, si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato ». Gesù Cristo oggi è in mezzo a noi: poveri, prigionieri, ciechi, oppressi, a volte disorientati. Noi siamo nell’anno di grazia che continuerà fino alla fine dei tempi e trova in questo giubileo, che abbiamo la benedizione di vivere. Sei povero? Lui è qui per annunciarti che è la buona novella, è dalla tua parte, ti proclama beato. Sei prigioniero della ricchezza, del potere, del sesso, del peccato, Lui è la tua liberazione. «Ti sono rimessi i tuoi peccati». Hai perso l’orizzonte di una vita buona, il senso della vita come dono, Lui è la luce dei tuoi occhi, l’amore del tuo cuore, il senso del tuo vivere. Solo la fede in Lui ci permetterà di ascoltare, mettere in pratica la sua parola, anche quando parla di croce. Allora comprendiamo quanto è detto da san Paolo: ogni dono che lo Spirito fa a ciascuno è ad utilità di tutto il corpo. E’ quanto viviamo noi oggi missionari oblati di Maria immacolata il carisma di San Eugenio nostro fondatore, che è iniziato a Aix in Provenza il 25 gennaio 1816. Carisma di evangelizzazione a favore di tutta la Chiesa e umanità».

La Messa si è conclusa con il canto «O Maria Immacolata », messo in musica dal maestro Maurizio Longo, e con un applauso ai padri oblati della parrocchia del Quartiere Cogne. Per tutto il Giubileo ogni mese si svolgerà la giornata del percorso giubilare nel santuario di Maria Immacolata, con adorazione eucaristica dalle 9 alle 18 e con lo stesso orario per le confessioni.

Ernesto Desandré