CELEBRAZIONE EUCARISTICA IN CATTEDRALE AD AOSTA MERCOLEDÌ SCORSO, 22 GENNAIO

Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani. Ultimi appuntamenti, mercoledì 29 tavola rotonda

Data pubblicazione 29 Gennaio 2025
La Messa di mercoledì 22 gennaio, al centro monsignor Franco Lovignana
La Messa di mercoledì 22 gennaio, al centro monsignor Franco Lovignana
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AOSTA (mye) Sono passati 1700 anni dal Concilio di Nicea del 325 d.C., dal quale scaturì una formula uguale per tutti i cristiani della preghiera del Credo, sintesi della fede, nonostante divergenze su questioni come la natura di Cristo e la data della Pasqua.

Al Credo e ai punti d’incontro delle diverse confessioni è dedicata la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani, da sabato scorso, 18 gennaio, a oggi sabato 25. Il titolo della Settimana di preghiera era «Credi tu questo?» e si ispira al dialogo tra Gesù e Marta, riportato nel Vangelo di Giovanni, a Betania, dopo la morte del fratello Lazzaro.

L’iniziativa è promossa dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e dal Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani. Ogni anno è preparata nei suoi testi liturgici di riferimento da alcune comunità particolarmente significative dal punto di vista ecumenico. Quest’anno la preparazione è stata affidata alla Comunità Monastica di Bose.

Mercoledì 22 gennaio, il vescovo di Aosta Franco Lovignana ha presieduto la celebrazione eucaristica, mentre un evento ulteriore si terrà mercoledì prossimo, 29 gennaio, alle 20.30 nel salone del Seminario in via Xavier de Maistre ad Aosta. Si tratta di una tavola rotonda dal titolo «Il Concilio di Nicea: storia e attualità ecumenica» che coinvolgerà il sacerdote cattolico Andrea Pacini, la pastora valdese Maria Bonafede e padre Traian Valdman della Chiesa ortodossa rumena.

Nell’omelia della Messa di mercoledì 22, il Vescovo ha ricordato come il sacramento del Battesimo permetta a ciascuno di avere dentro di sé lo Spirito Santo. «Chiediamo il dono dello Spirito nella preghiera eucaristica - ha spiegato monsignor Franco Lovignana - Sappiamo che ha una irradiazione a cerchi concentrici, dalla comunità attorno all'altare, alla chiesa locale, a quella universale e a tutti coloro che hanno ricevuto il battesimo e sono corpo di Cristo. Nel Vangelo, abbiamo letto come Gesù spiega a Nicodemo la profezia di Ezechiele: Dio dice che interverrà con potenza e misericordia “perché siano perdonati i peccati e dice Metterò dentro di voi il mio spirito, così potrete finalmente praticare le mie leggi”. Di una cosa siamo certi, Dio sarà sempre fedele».

E poi ha aggiunto: «Il sacerdozio battesimale consiste nell’offrire a Dio una vita santa. E’ una ricchezza, per la forza dello Spirito, che ci porta il Battesimo e che condividiamo con gli altri battezzati, al di là delle distinzioni, per rinnovare la nostra fede nel Signore Gesù. Chiediamo di saper accogliere la sua fedeltà e saper vivere questo dono grandissimo di purificazione e rinascita, che avrà la sua piena realizzazione quando entreremo nell'eternità del Paradiso».

Elena Meynet