AOSTA (fci) L'affidamento della gestione della Casinò de la Vallée a un soggetto terzo «necessita di approfondimenti che sono stati oggetto di un incarico assegnato a Finaosta per l'effettuazione degli approfondimenti giuridici e amministrativi che dovranno dare i termini di fattibilità di questa scelta e, in caso positivo, gli elementi necessari per poter procedere con l'attivazione di un percorso di gara per il reperimento di un terzo gestore. Questo percorso è iniziato nel mese di dicembre: le tempistiche di consegna sono per settembre 2025 in modo da poter ipotizzare una selezione a partire dall'esercizio 2026». Lo ha detto il presidente della Regione, Renzo Testolin, martedì scorso, 28 gennaio, rispondendo a un'interpellanza del gruppo Forza Italia.
L'ipotesi di un gestore terzo è una delle due sole percorribili - l'altra è la gestione in continuità - per la futura gestione post concordataria in base al primo studio di Ernst & Young commissionato da Finaosta su richiesta della Regione. «La casa da gioco - ha aggiunto Renzo Testolin - si sta, invece, concentrando su una serie di attività che, nelle more della definizione del percorso di valutazione sulle future scelte di gestione, possano intervenire tramite un piano industriale sulle questioni che, con più urgenza, debbono essere oggetto di intervento, sia nell'organizzazione, sia nella logistica, sia negli interventi e investimenti fisici sulle strutture. Il tutto in discontinuità rispetto agli anni di concordato che non hanno permesso tutta una serie di investimenti e di iniziative di ammodernamento delle strutture nel suo insieme. Per questo piano industriale, la società indicativamente ci fornirà lo studio entro la fine del mese di febbraio».
Pierluigi Marquis ha condiviso «la necessità di dare una prospettiva di solidità alla casa da gioco. Tuttavia, l'amministrazione deve saper dialogare con il territorio anche nella sua gestione degli eventi, al fine di non vanificare gli interventi realizzati, come ad esempio il Palais di Saint-Vincent che era nato come supporto al Casinò ma che oggi è dimenticato da quest'ultimo. Occorre veramente programmare in dialogo con l Comune di Saint-Vincent: le manifestazioni devono essere organizzate dove creano sviluppo, anche economico. L'invito che rivolgiamo è quello di valutare se, nel corso del 2025, vi sia la possibilità di intervento per rafforzare il legame tra Comune e casa da gioco».
«Liquidità per 50 milioni»
Il presidente della Regione Renzo Testolin ha risposto anche a un'interpellanza del consigliere di Rassemblement Valdôtain Stefano Aggravi sui tempi di chiusura del concordato e sulle scelte future, affermando che «la liquidità della casa da gioco è di 50 milioni di euro» e che «entro il primo trimestre di quest'anno verrà chiesta la chiusura del concordato al tribunale». Per quanto riguarda l'attività congressuale gli incassi dal 2023 al 2024 «sono quasi raddoppiati e ci sono già accordi sia per quest'anno che per il prossimo » .
Croupier all’attacco in tribunale
Sarà giovedì 13 marzo la prossima udienza della causa civile portata avanti da 73 croupier contro il Casinò. Il contenzioso nasce da un ricorso sui contratti. I croupier contestano « atti unilaterali dell’azienda» chiedendo di «mantenere la contrattazione collettiva aziendale pattuita con l'assunzione » 40 anni fa con Sitav e Siser. L'obiettivo non è ottenere i danni ma le «differenze retributive». Solo che nel frattempo è stato siglato il nuovo contratto unico, dopo il via libera dell'assemblea dei lavoratori. A sostenere le ragioni dei croupier è lo studio Berti&Bagnasco di Torino mentre a difendere la casa da gioco è la Trifirò&Partners di Milano.