AOSTA (zgn) Finaosta ha aperto i termini per presentare le candidature per il Consiglio di amministrazione di Cva - formato da un presidente, un amministratore delegato e tre consiglieri - e per il Collegio sindacale (tre effettivi, di cui un presidente, e due supplenti). Il termine per la presentazione è per domenica 18 maggio. Sarà poi la stessa assemblea di Finaosta a nominare i componenti. «L’Organo amministrativo e il Collegio sindacale - si legge nell'avviso - rimangono in carica fino alla data dell'assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della carica. In via transitoria e limitatamente all'anno 2025, al fine di allineare le scadenze degli organi amministrativi di Cva spa e delle sue controllate in via diretta o indiretta e di avviare una complessiva revisione dello Statuto della stessa, la nomina da parte dell'Assemblea dei membri del Consiglio di amministrazione è limitata ad un esercizio». Quindi la scadenza del Consiglio di amministrazione è prevista al 31 dicembre 2025, quella del collegio sindacale al 31 dicembre 2028. Cresce il compenso per l'amministratore delegato: è composto da una componente fissa di 320mila euro, un'indennità straordinaria di 80mila euro «Inserita in funzione della durata annuale del mandato» e una «Componente variabile: 25 per cento componente fissa, esclusa l'Indennità straordinaria». Inoltre «Nel caso in cui siano già percepiti compensi per incarichi in Organi amministrativi o di direzione in società controllate o comunque partecipate, direttamente o indirettamente, da Cva spa, il compenso indicato per la carica nel presente avviso deve intendersi ridotto per l'importo corrispondente a quanto già percepito a qualunque titolo nelle altre suddette società».
Le remunerazioni, si legge nell'avviso di Finaosta, «Sono state determinate anche sulla base delle risultanze emerse da un'approfondita analisi di benchmark condotta su un campione di società attive nel settore in cui opera Cva» e «La componente variabile spettante all'amministratore delegato è percepita solo in caso di raggiungimento di determinati Kpi (Key Performance Indicators), la cui definizione e calibrazione è preliminarmente determinata dall'assemblea del socio appositamente convocata». «Le nomine negli organi amministrativi o di direzione in società partecipate, direttamente o indirettamente, da Cva spa sono cumulabili - si legge ancora nell’avviso - con la carica di componente dell'organo amministrativo di Cva spa previa autorizzazione dell'Assemblea del Socio di quest'ultima. Nel caso in cui gli amministratori, il direttore generale o un qualsiasi dipendente siano nominati in organi amministrativi o di direzione di società, direttamente o indirettamente, partecipate o controllate dalla Società, essi hanno l'obbligo di riversare tutti i relativi compensi alla Società».
Per il Presidente del Consiglio di amministrazione il compenso previsto è di 120mila euro. Per ogni consigliere del Consiglio di amministrazione il compenso è di 60mila euro, 45mila euro per il Presidente del Collegio sindacale e 25mila euro per ogni sindaco effettivo.
Critiche da Valle d’Aosta Aperta e da Rete Civica
In una nota, Valle d’Aosta Aperta evidenzia che «Nei giorni del giusto appello del Presidente della Repubblica a retribuzioni ispirate ai principi di uguaglianza e dignità, pare ancora più scandalosa la scelta dell'Union Valdôtaine e del PD di prevedere per l'amministratore delegato di Cva un compenso annuale di oltre 400.000 euro. A fronte dell'aumento dei rincari delle bollette della luce e delle ombre emerse dalla nota dell'ex Presidente di Finaosta e dalla risoluzione votata dalla maggioranza in Consiglio regionale, caratterizzate da possibili pressioni politiche e dubbi su alcune acquisizioni, Valle d'Aosta Aperta contesta questa scelta».
Valle d’Aosta Aperta aggiunge che «Questo aumento, passato nel silenzio dei consiglieri, come Andrea Padovani, Alberto Bertin e Jean-Pierre Guichardaz, che tempo addietro avevano chiesto un tetto ai compensi nelle società pubbliche, rischia di dare il libera tutti anche per le altre controllate e partecipate regionali, soprattutto in periodo elettorale». Per Rete Civica «Il bando non rappresenta certo una svolta rispetto alle vicende degli ultimi tre anni su cui Rete Civica ha espresso più volte una valutazione critica e preoccupata. Anzi, il segno prevalente sembra essere la continuità: riteniamo che ne avremo presto conferma con le prossime nomine». Critiche anche per la scelta di mantenere un Consiglio di amministrazione con 5 persone «Ed emolumenti moltiplicati, assetto che non corrisponde affatto ad un’esigenza organizzativa, ma lascia spazio ad azioni spartitorie per l’occupazione di cariche con sponsorizzazioni politiche».
Infine «La provvisorietà del bando non consente neppure di capire dove Regione e Finaosta intendono condurre la nave di Cva. Non ci sono segnali significativi di rettifica della rotta, a nostro avviso sbagliata, seguita negli ultimi 3 anni, anzi le scelte indispensabili sono rimandate a tempo indeterminato».
Audizione di due dirigenti in quarta commissione consiliare
La percezione di eventuali pressioni è una questione molto soggettiva e le dimissioni non si possono imporre, ma sono un atto libero: questo secondo quanto si è appreso - è stato riferito nel corso dell'audizione in quarta commissione consiliare del segretario generale della Regione Stefania Fanizzi e del dirigente Valter Mombelli a riguardo delle «Pressioni esercitate da alcuni componenti della Giunta regionale affinché si procedesse a un aumento degli emolumenti del management Cva» - richiesta «Accompagnata dalla minaccia di dimissioni» - riferite dall'ex presidente di Finaosta Nicola Rosset nella lettera al Consiglio Valle del 28 marzo scorso. In una riunione del 31 agosto 2022 si incontrarono l'allora presidente della Regione Erik Lavevaz, l'allora assessore alle Partecipate Luciano Caveri, la segretaria generale Stefania Fanizzi, Valter Mombelli come coordinatore del dipartimento Società partecipate, il presidente di Cva Marco Cantamessa, l'amministratore delegato di Cva Giuseppe Argirò, Nicola Rosset e il direttore generale di Finaosta dell'epoca Paolo Giacchino. Cva era da poco uscita dai vincoli sui compensi imposti dalla legge Madia e i suoi vertici volevano degli aumenti. Per Finaosta il Consiglio di amministrazione avrebbe potuto dimettersi, in modo da poter fare un nuovo bando per via delle mutate condizioni, oppure la Regione avrebbe dovuto dare la propria autorizzazione formale (che non ci fu). Durante l'audizione di ieri, venerdì 2 maggio, dei 2 dirigenti regionali, durata oltre 2 ore, è stato confermato che i compensi del Consiglio di amministrazione di Cva potevano essere aumentati da Finaosta, come da previsione del codice civile, secondo cui l'azionista può aumentare lo stipendio del proprio amministratore a fronte di determinate situazioni. Al centro del confronto tra i consiglieri anche la consegna agli eletti dell'ampia documentazione prodotta da Cva dopo la risoluzione approvata dalla maggioranza. Si tratta di documenti che potrebbero contenere informazioni privilegiate e che verranno forniti solo ai consiglieri che ne hanno fatto richiesta; istanza che alcuni hanno già fatto sapere di non aver voluto presentare.