Il Locale della Settimana

Il Croméyeuï Café, dove si respira la storia e si gustano gli autentici sapori di montagna

Data pubblicazione 5 Febbraio 2025
Federico Péaquin e la compagna Benedetta Vago dietro al bancone del Croméyeuï Café che alla fine dello scorso mese di dicembre ha riaperto sotto la sede delle Guide Alpine di Courmayeur
Federico Péaquin e la compagna Benedetta Vago dietro al bancone del Croméyeuï Café che alla fine dello scorso mese di dicembre ha riaperto sotto la sede delle Guide Alpine di Courmayeur
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COURMAYEUR (qdn) Fondato nel 1955 da Yvonne Revel sotto la “casa” delle Guide Alpine di Courmayeur, questo storico caffè ha sempre portato il loro nome. Tuttavia, a fine dicembre 2024, ha riaperto con una nuova insegna e una nuova gestione: il Croméyeuï Café, guidato da Federico Péaquin, la sua famiglia e la compagna Benedetta Vago.

«Sono stati svolti un lavoro significativo e una ricerca approfondita sia nella ristrutturazione del locale, mantenendo l’armonia con il contesto montano, sia nella selezione dei prodotti del nostro menu. - riferiscono Federico Péaquin e Benedetta Vago - Abbiamo scelto di privilegiare ingredienti di stagione che raccontano il territorio, preferibilmente provenienti da piccole aziende familiari valdostane, che rispettano ancora i ritmi della natura e della montagna».

Il nome Croméyeuï è la versione in patois di Courmayeur e rende omaggio a Gioachino Gobbi, autore dell’apprezzata duologia “Cromèyeuï ” edita da iMontBlanc Edizioni, scomparso improvvisamente a novembre 2024. Gli interni del locale riflettono lo spirito della montagna, con una sala d’ingresso caratterizzata da un bancone con cucina a vista e un tavolo conviviale, e una sala posteriore con un angolo esclusivo a semicerchio, arricchito da tavoli di cedro e da una libreria con i libri di Gobbi e volumi dedicati a Courmayeur, alla montagna e all’alpinismo.

Il menu propone una caffetteria di qualità, tra cui il caffè Artari di Morgex 100 per cento Arabica, creato appositamente per il locale, e il latte fresco intero di Quinson. Le colazioni e le merende includono brioche di Mafrica, farcite al momento con confetture di Alpenzù, panini di MicaPan La Bottega, torte artigianali fatte in casa e Baci di Nus della pasticceria Buzzi. Si possono poi gustare taglieri e sandwich con ingredienti locali, oppure piatti più sostanziosi come tartiflette e spezzatino, “comfort food” dello chef come zuppe, vellutate e insalate di stagione. Capitolo a parte per il “bèire”: l’offerta comprende succhi di frutta biologici e valdostani, birre artigianali, etichette che raccontano i vigneron valdostani, i vitigni e le zone vitivinicole del territorio, da Morgex al confine con il Piemonte, e cocktail che spaziano dai grandi classici alle creazioni più originali in chiave valdostana, oltre a liquori e distillati.

«Entrare qui sarà come essere ospitati a casa nostra, non solo per l’accoglienza calorosa e l’offerta unica e tipica del territorio, ma anche per il desiderio di raccontare la storia dei produttori che abbiamo selezionato, portando alla luce l’autenticità della montagna» concludono i titolari.

Il Croméyeuï Café è aperto tutti i giorni, eccetto il giovedì, dalle 8.30 alle 20. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare il numero 0165 524369.

Arabella Pezza