AOSTA (fri) Ogni anno, nel mondo, circa 15 milioni di bambini nascono prima del termine e ben 1 milione non sopravvive. Globalmente, 1 neonato su 10 nasce prematuro, cioè prima della 37esima settimana di gravidanza e l’Italia, purtroppo, non fa eccezione. La maggior parte dei bimbi non è gravemente prematuro (sono i cosiddetti “late preterm”), mentre sono circa 0.9-1 per cento i nati “molto” o “estremamente” prematuri.
Le problematiche collegate a questa condizione sono tante e poco conosciute. I genitori si ritrovano a gestire una situazione imprevista e che si discosta - molto o, comunque, in parte - da una situazione ordinaria di lieto evento quale la nascita di un figlio. È proprio per questo motivo che l’Associazione Mano nella mano, nata nel 2016, composta da mamme e papà di neonati prematuri e dal personale dell’Ospedale Beauregard di Aosta, ha promosso e portato a termine nei giorni scorsi un corso di “abilitazione” per consentire ad alcuni di loro di entrare nel reparto di Patologia neonatale per sostenere e dare supporto ai neogenitori nella gestione delle emozioni in un difficile momento legato alla nascita.
Il corso - con la partecipazione di 8 volontarie - si è tenuto nella sala “Paolo Cattellino” del CSV, Centro di Servizio per il Volontariato di Aosta nel mese di aprile, grazie alla disponibilità di Giovanni Voltolin, neuropsichiatra dell’Università della Valle d’Aosta, e di Claudia Jamonte, psicologa dell’USL valdostana, in collaborazione con la stessa USL. Ora, finalmente, i volontari che potranno sostenere i neogenitori dei bimbi prematuri sono in numero sufficiente per poter garantire un servizio ottimale e continuativo.
La presidente dell’Associazione Mano nella mano Cristina Gyppaz, insieme alle 8 mamme partecipanti, nell’occasione della conclusione del corso ha ringraziato in prima persona gli specialisti e l’intera l’USL della Valle d’Aosta che hanno permesso la realizzazione di questa iniziativa che, purtroppo, era stata interrotta all’inizio della pandemia e che ora - grazie alla tenacia della stessa associazione e al supporto di Paolo Serravalle, primario di Pediatria e Neonatologia, e dell’assessore regionale alla Sanità Carlo Marzi - è stata finalmente concretizzata.