AOSTA (qdn) «Le liste di attesa sono un problema che interessa la sanità da qualche decennio e che non può essere affrontato semplificando processi per loro natura datati e complessi». Così l’assessore alla Sanità Carlo Marzi replica a Forza Italia che nel pomeriggio di giovedì scorso, 19 dicembre, ha convocato una conferenza stampa sul tema.
Forza Italia: “Voucher per ridurle”
Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale ha depositato una risoluzione in cui chiede alla Giunta di «prevedere l'istituzione di voucher a copertura dei costi delle prestazioni previste dal tariffario regionale, per ottenere il rimborso della spesa sostenuta presso una struttura sanitaria presente sul territorio sia regionale che extraregionale». L'obiettivo è ridurre le liste di attesa per le visite specialistiche e strumentali. «La tutela della salute è una priorità assoluta e non è possibile che la nostra regione, seppur dotata delle necessarie risorse finanziarie, non riesca a mettere in campo misure per fronteggiare le grandi difficoltà che hanno i valdostani ad accedere alle prestazioni » scrivono nella risoluzione Pierluigi Marquis, Mauro Baccega e Christian Ganis. «Secondo noi - spiega Pierluigi Marquis - finora il problema non è stato trattato adeguatamente. E la situazione è preoccupante. Non si può aspettare e la soluzione passa per il rafforzamento del privato accreditato. Bisogna dare la possibilità ai cittadini di andare a fare le visite dove ci sono le competenze e poi essere rimborsati». «Nel 2019, quando ero assessore, le cose andavano meglio, poi è arrivato il Covid che ha creato problematiche, che però vengono acuite da una serie di aspetti organizzativi che non vanno nella direzione giusta. - ha sostenuto Mauro Baccega - Questa proposta in qualche modo potrebbe dare delle risposte e ridurre le liste di attesa».
Marzi: “Un rimborso a posteriori potrebbe produrre effetti opposti a quelli pensati”
«Le liste di attesa sono lo specchio di una tempesta perfetta che investe tutta la sanità pubblica, la cui ben nota causa principale è la mancanza di professionisti, sia nel settore pubblico che in quello privato. - rimarca l’assessore Carlo Marzi - Le forze politiche che hanno guidato l'Italia all'inizio di questo secolo potevano facilmente prevedere la mancanza di medici che si sarebbe verificata proprio in questi anni, sia per il numero chiuso universitario sia per i pensionamenti dei medici. Non si tratta di una questione di fondi da mettere a disposizione, ma di mancanza di personale che insieme all’Usl stiamo cercando di risolvere con diverse azioni. Nel 2023 l’azienda USL ha smaltito tutto il pregresso accumulato in pandemia rispetto agli screening e alla specialistica ambulatoriale e nel 2024, anche grazie agli accordi con il privato accreditato, ha recuperato una parte importante dell’arretrato sugli interventi chirurgici. Anche per il 2025 la riduzione dei tempi di attesa permane un obiettivo prioritario per la sanità pubblica della Regione».
«E’ bene ricordare che la nostra Regione ha già favorito la disponibilità del privato accreditato, aumentando significativamente la tariffa proposta a livello centrale per le prime visite da 25 a 50 euro. - prosegue Carlo Marzi - L’obiettivo è evitare che a fronte di ridotte remunerazioni i privati accreditati valdostani rinuncino a stipulare le convenzioni con l’Usl. Nonostante questo aumento, il privato è in difficoltà ad erogare il servizio perché non riesce a trovare i professionisti».
«Al di là della annunciata misura del voucher di cui non troviamo traccia, se non sotto forma di bonus più di tipo sociale per determinate categorie - conclude l’assessore Carlo Marzi- è da considerare che per loro natura i privati convenzionati devono comunque mantenere quote di prestazioni a pagamento privato, e che, così come è stata proposta, l’introduzione di una misura per il rimborso a posteriori delle visite mediche potrebbe produrre effetti opposti a quelli pensati. Rimane l’antitesi di proporre di poter pagare con soldi pubblici visite presso il privato fuori Valle, mentre si è tutti impegnati a finanziare a livello valdostano un sistema pubblico in maniera adeguata. Anziché quindi rappresentare una soluzione al problema delle liste di attesa, i voucher potrebbero acuirne la gravità, minando i principi di sostenibilità economica e appropriatezza, con riduzione degli spazi per le convenzioni con l’Usl ».