“RiAttivazioni in rete”, un progetto per sostenere le persone in difficoltà

Data pubblicazione 18 Giugno 2025
Da sinistra gli assessori al Lavoro Luigi Bertschy e alla Sanità Carlo Marzi e il presidente del Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta Alex Micheletto
Da sinistra gli assessori al Lavoro Luigi Bertschy e alla Sanità Carlo Marzi e il presidente del Consorzio Enti Locali della Valle d’Aosta Alex Micheletto
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AOSTA (zgn) È stato presentato la mattina di giovedì scorso, 12 giugno, il progetto RiAttivazioni in Rete, promosso dall’Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali in collaborazione con l’Assessorato dello Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile. Il progetto è frutto di una co-progettazione che vede coinvolto il Dipartimento Politiche sociali della Regione in partnership con importanti soggetti territoriali quali l’Arer, il Celva, la Fondazione Opere Caritas, la Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, e con gli Enti del Terzo Settore, nello specifico la cooperativa sociale Mont Fallère e la cooperativa sociale l’Esprit à l’Envers.

Le azioni, rivolte a persone che si trovano in situazioni di indigenza e ai beneficiari dell’assegno di inclusione, comprendono due macro aree che vedono la sperimentazione di un servizio socio-educativo multidisciplinare, lato Assessorato della Sanità, e interventi di inserimento occupazionale e lavorativo, lato Assessorato del Lavoro.

«Con questo progetto rafforziamo gli interventi sul territorio per sostenere le persone in condizioni di difficoltà, - riferisce l’assessore alla Sanità Carlo Marzi - facilitandone l’accesso ai servizi e valorizzandone la partecipazione sociale e l’autonomia personale. La presa in carico e l’assistenza si sviluppano secondo il modello multidisciplinare che è garantito da un’équipe di specialisti composta dall’assistente sociale, dall’educatore professionale e dalle altre figure specializzate che si rendono necessarie a seconda dei bisogni. Ciò consente di strutturare servizi e sostegni maggiormente efficaci, personalizzati secondo le diverse necessità delle persone e delle situazioni di difficoltà in cui le stesse vivono. Abbiamo integrato il fondo nazionale con circa ulteriori 170.000 euro con risorse regionali, proprio per aumentare le possibilità di aiuto alle persone che si trovano in condizione di fragilità economica e sociale».

«L’inclusione lavorativa è uno strumento fondamentale per garantire dignità e autonomia alle persone in situazioni di fragilità - dichiara l’assessore al Lavoro Luigi Bertschy - Con il progetto RiAttivazioni in Rete, vogliamo offrire opportunità concrete di inserimento occupazionale attraverso percorsi su misura che valorizzino le competenze e incentivino la formazione. Grazie alla collaborazione con il Centro per l’impiego e con le cooperative sociali, possiamo costruire percorsi efficaci per il reinserimento lavorativo e il miglioramento delle competenze professionali. Ritengo essenziale un approccio che coniughi inclusione sociale e sviluppo economico, perché garantire occasioni lavorative alle fasce più vulnerabili significa rafforzare il tessuto produttivo e sociale della nostra regione. Il lavoro non è solo fonte di reddito, ma anche leva di crescita personale e comunitaria».

Il presidente del Consorzio degli Enti locali della Valle d’Aosta Alex Micheletto aggiunge «Da diversi anni il Celva prende parte a svariate co-progettazioni nell’ambito della definizione degli interventi sociali a regia regionale. Nello specifico, la collaborazione degli Enti locali per la realizzazione di misure e servizi essenziali per i cittadini e, in particolare, per le persone in condizione di difficoltà, si conferma come una modalità efficace e concreta di integrazione, che consente di mettere a fattor comune e valorizzare tutte le risorse sul territorio. L’adesione del Celva a RiAttivazioni in Rete si traduce non solo nella promozione delle finalità e delle azioni del progetto presso le amministrazioni locali, ma anche nel supportare concretamente l’adesione dei singoli Comuni ai fini dell’attivazione della misura di gruppo di reinserimento occupazionale e lavorativo rivolta ai soggetti più fragili. I Comuni coinvolti nella sperimentazione e che accolgono la squadra di lavoro coordinata dalla cooperativa Mont Fallère sono 17, per un totale di 32 settimane di lavoro da febbraio a ottobre 2025».

L’équipe multidisciplinare è composta dall’assistente sociale competente per territorio, da un educatore professionale e da altre figure professionali coinvolte nella presa in carico dei beneficiari quali gli operatori esperti in inserimento lavorativo, i case manager del Centro per l’impiego e altre figure specialistiche, al fine di predisporre interventi individualizzati capaci di rispondere ai bisogni in maniera integrata.

Gli interventi legati all’inserimento sociale, occupazionale e lavorativo si sviluppano mediante l’attivazione di tirocini di inclusione. Il progetto, in particolare, prevede la sperimentazione di una misura di gruppo rivolta ai soggetti particolarmente fragili che non sono inseribili in altri interventi di politica attiva già previsti dall’attuale sistema regionale e che richiedono l’individuazione di contesti protetti. In tale logica, la collaborazione con soggetti territoriali quali l’Arer il Celva, la Fondazione Opere Caritas e la Fondazione Comunitaria della Valle d’Aosta, rappresenta un elemento fondamentale per favorire, in una logica di welfare generativo, la costruzione di un sistema integrato di interventi in favore dei nuclei familiari che presentano bisogni complessi e che sono a rischio di esclusione sociale, favorendo la realizzazione di attività finalizzate al perseguimento del bene comune nell’ambito di commesse dedicate.

Il progetto, attivo dal 1° gennaio 2025 e con termine previsto il 30 aprile 2026, è finanziato per 913.739,23 euro, a valere sul Fondo povertà, quota servizi in capo al Dipartimento Politiche sociali. A questa somma sono state aggiunte integrazioni a valere sul fondo regionale per un totale di 169.660,80 euro, permettendo di includere tra i beneficiari del servizio anche coloro che non rientrano nei target individuati dal Fondo povertà ma che si trovano comunque in situazione di fragilità estrema.