AOSTA (cex) In uno dei grandi templi mondiali del fondo, come Trondheim in Norvegia, Federico Pellegrino, alla sua ottava recita iridata in 14 stagioni, ha dato ancora una volta spettacolo giovedì scorso, 27 febbraio, nel 55esimo e suo ultimo Campionato del Mondo della sprint a tecnica libera. Il poliziotto originario di Nus ha conquistato una medaglia d'argento fantastica, a soli 67 centesimi dal norvegese Johannes Klaebo, che ha ottenuto la sua 15esima vittoria consecutiva in una sprint, il decimo titolo iridato e la 13esima medaglia, 6 anni più giovane di "Chicco".
Davanti ai reali di Norvegia e Svezia, che hanno gioito per l’oro con distacchi record di Jonna Sundling sulla norvegese Kristine Skistad e la svizzera Nadine Faehndrich, Pellegrino ha dimostrato una condizione smagliante nella finale. Ha preso l'iniziativa e staccato tutti, tranne Klaebo, quando il norvegese ha accelerato. L’unico a resistere è stato proprio il quasi 35enne valdostano, mentre il resto del gruppo è saltato in aria, con il finlandese Lauri Vuorinen bronzo a 4"79, e lontani il francese Jules Chappaz, il ceco Michal Novak e il francese Lucas Chanavat.
Il Granausen Skisenter, con i suoi 220.000 spettatori, è impazzito per il più grande fondista di sempre, ma anche per l’impresa del "senatore" Pellegrino, che ha conquistato la sua settima medaglia mondiale, dopo l'oro a Lahti nel 2017, 3 argenti a Seefeld 2019 e nella team sprint a Lahti 2017 e Planica 2013, e 2 bronzi nella team sprint a Falun 2015 e Seefeld 2019.
In una semifinale stellare, con 6 degli 8 favoriti della vigilia, Pellegrino è stato generoso, andando all'attacco per poi rispondere a Klaebo, concludendo secondo a 13 centesimi dal "cannibale" norvegese, lasciandosi alle spalle i norvegesi Ansgar Evensen e Even Northug, il francese Richard Jouve e lo svedese Edvin Anger. Ha dimostrato di essere in grande condizione anche su questa neve molle, che ha fatto tante vittime con cadute, soprattutto nell'ultima curva.
Di fronte a un mare di folla (nel quale solo giovedì emergevano i 12 valdostani del “Chicco Fan Club”), atleti di 47 nazioni hanno preso parte alle qualifiche. Tra le donne, la Sundling (assente Linn Svahn che ha picchiato la testa mercoledì in allenamento) ha dominato con 6 secondi di vantaggio su tutte. Al debutto mondiale, Federica Cassol si è piazzata 23esima, dopo un avvio difficile sui 1400 metri, a 14"43 dalla svedese. La 25enne alpina di Sarre ha poi dovuto affrontare una terza batteria difficilissima, con l’ingresso della regina di Coppa statunitense Jessie Diggins, che ha faticato a entrare tra le prime 30. Non ce l’ha fatta a ripetere il 29esimo posto del debutto a Planica 2023 la 22enne poliziotta gressonara Nadine Laurent, 36esima a 18"43, a soli 2”20 dalla qualifica. La vedremo probabilmente martedì 4 nella 10 km classica.
Tra gli uomini (assente per problemi di salute il re di Cogne Eric Valnes), Federico Pellegrino è partito molto bene, quarto a 1"97 da Johannes Klaebo, unico dei 4 azzurri a qualificarsi dopo il ritorno a casa per malattia di Michael Hellweger. "Chicco", nei quarti, è rimasto a lungo in quarta posizione, ma con una delle sue rimonte da record ha vinto brillantemente la seconda batteria, con 18 centesimi di vantaggio sul norvegese Evensen e 23 sul temutissimo e giovane svedese Anger.
Federica Cassol ha chiuso sesta a 10"31 dalla svizzera Fahndrich, in un terzo quarto di finale particolarmente difficile, con la qualificazione anche della norvegese Julie Myhre e dell’andorrana Gina Del Rio. Ripescata anche la campionessa mondiale under 23 svedese Marta Rosenberg (sostituta di Linn Svahn), che si è piazzata quinta, ed eliminata addirittura Jessie Diggins. La Cassol ha chiuso 28esima, facendosi sfuggire il trio di testa e poi perdendo terreno, anche a causa di qualche contatto con gli sci delle avversarie.
Il 30enne thailandese di Gressoney, Mark Chanloung, al suo quarto Mondiale, ha concluso la qualifica come 75esimo, a 18"91, tra i 183 partecipanti alla sprint.
"Sono orgoglioso di essere la medaglia più vecchia della storia a Mondiali e Olimpiadi", ha dichiarato Federico Pellegrino in lacrime di gioia, dopo l'arrivo tra gli applausi dei norvegesi, per un argento memorabile, frutto di una progressione che faceva ben sperare, con la vittoria nei quarti e il secondo posto nell’importante semifinale. Ogni passaggio era concluso con una telefonata a casa, a Greta Laurent, rimasta a Gressoney, che lo ha supportato in ogni modo, dandogli preziosi consigli.
Giovedì è stata la 18esima volta che Klaebo e Pellegrino arrivavano ai primi 2 posti sul podio insieme. Il record per ora appartiene al norvegese Bjorn Daehlie e al kazako Vladimir Smirnov, con 19.
Ora l’attesa è tutta per la 10 km classica di martedì 4 alle 13:15 e 15:30, e soprattutto per le team sprint a coppie di mercoledì 5 alle 11:00 e 14:30, e le staffette di giovedì 6 alle 12:30 e venerdì 7 alle 14:00 per le donne. Sarà dura arrivare alle medaglie, ma sperare è lecito e sognare non è reato.
Cesarino Cerise