COGNE (cex) “E’ stata indiscutibilmente la tappa più bella di questa Coppa del Mondo con grande pubblico ed entusiasmo.” A parlare è il grande campione norvegese Tor Arne Hetland, delegato tecnico Fis nel fine settimana, vincitore a Cogne nel 2002 e secondo nella sprint dietro a Christian Zorzi nel 2001. C’è grande entusiasmo e soddisfazione intorno all’ottavo dei 12 rendez-vous di Coppa del Mondo e sono stati in tanti gli atleti a chiedersi perché non si venga tutti gli anni sul prato di Sant’Orso a respirare questo clima di grande passione, entusiasmo e tifo in 2 belle giornate di sole venerdì e domenica e con sfumature grigie sabato, immagini televisive con i droni bellissime e fiabesche, inviti a nozze a venire a sciare a Cogne e in Valle d’Aosta.
Sotto il profilo sportivo non c’erano Johannes Klaebo (che sarebbe comunque venuto domenica invitato da Federico Pellegrino ma problemi meteorologici legati al volo in elicottero lo hanno impedito) e Therese Johaug e qualche svedese ma il bilancio resta superlativo, molto migliore rispetto a Les Rousses e all’Engadina se pensiamo che eravamo a 24 giorni dai Mondiali di Trondheim in Norvegia e il giorno prima dei Campionati iridati Under 23 e Juniores di Schilpario con ritiri in altura per affinare la preparazione. Anche l’Italia non sarebbe andata a Nove Mesto e così ha dovuto rinunciare a Les Rousses per non mancare sul prato di Sant’Orso.
In tempi in cui in tante località il pubblico si è disamorato del fondo, soprattutto per colpa dei format non spettacolari proposti dalla FIS, come il deserto di Lillehammer, la risposta di Cogne è stata molto buona, non ai livelli del 2019: comunque sono stati quasi 6.000 i biglietti venduti di cui la metà per la sprint di sabato con tifo ed emozioni incredibili per tutti ma soprattutto nella sprint per i valdostani Federico Pellegrino, Federico Cassol, Mikael Abram e Mark Chanloung, in gara per la Thailandia. Se a chi ha acquistato i tickets aggiungiamo le centinaia di volontari provenienti dall’i ntera regione, gli organizzatori, gli sponsors ed i loro ospiti, poi coloro che sono stati ai margini della pista, senza entrare nella zona a pagamento, è facilmente stimabile che oltre 10mila persone abbiamo frequentato Cogne nel fine settimana di gare.
Ancora una volta c’è stata una grande partecipazione popolare di tutta Cogne e dei valdostani con circa 300 volontari di supporto a un comitato organizzatore guidato da Filippo Gérard, con al suo fianco il past president Ivo Charrere e Claudia Abram, e uno staff collaudato che ha ricevuto entusiastici commenti e ringraziamenti da tutti. Peccato che l’evento abbia coinvolto tutti ma non il grande assente presidente federale Flavio Roda, che comunque ha scritto direttamente a Filippo Gérard per ringraziare tutti gli organizzatori.
Bisogna sottolineare che domenica a dominare sono stati i 2 vincitori dell’ultima Coppa del Mondo, al loro quinto successo stagionale, il norvegese Harald Oestberg Amundsen, primo anche del Tour de Ski oltre a 5 gare distance, e la statuniense Jessie Diggins, idolo di Cogne baciata nella suggestiva cerimonia di venerdì sera dal suo primo tifoso Ivo Charrere, leader di Coppa del Mondo che è tornata a vincere dopo 6 anni sul prato di Sant ’Orso dopo un bellissimo duello nella 10 km con la norvegese Astrid Oyre Slind, sempre dietro a pochi secondi e finita a 5”1, a 37 anni capace di vincere 4 gare in poche settimane e di finire seconda alla “Marcialonga”, con terza l’abbonata al podio di Cogne, la finlandese Kertu Niskanen a 15 secondi davanti alla ceca Janatova e alla finlandese Parmakoski. Tra le italiane buona gara della trentina Caterina Ganz 15esima a 1’23”, 19esima una ritrovata figlia d’arte come Martina Di Centa a 1’34” a poche ore dalla morte a Paluzza di nonno Gaetano, papà di Giorgio e Manuela, 25esima Cristina Pittin, 30esima Francesca Franchi al rientro dopo l’infor tunio alla spalla con Federica Cassol a fare passerella per il piacere di raccogliere tanto tifo non nel suo format di gara a 3’13”.
La 10 maschile ha visto la Norvegia occupare tutto il podio con Amundsen a precedere di 11 secondi e 7 decimi Iver Tildheim Andersen, infuriato perché non inserito tra i 12 norvegesi per il Mondiale dopo la vittoria a Les Rousses, e a 15”7 Martin Loewstroem Nyenget poi il giovane svedese Edvin Anger e l’altro norvegese Simon Hegstad Kreuger. Sesto il finlandese Iivo Niskanen, in testa in 2 rilevamenti cronometrici intermedi a metà gara dove era quinto il bravo sappadino Davide Graz nono a 33”6 e a 17 secondi dal podio nella gara più bella della carriera, poi 16esimo Giovanni Ticcò a 44”, 23esimo l’under 23 Elia Barp (fidanzata di Gressan) a 51”, 27esimo Simone Da Pra. Federico Pellegrino ha chiuso 31esimo a 1 minuto e 2 secondi, Mikael Abram tra 2 ali di folla 66esimo e decimo italiano dopo un buon avvio a 2’23” e felicissimo 69esimo il gressonaro di Thailandia Mark Chanloung 21 secondi dopo, assistitito dallo skiman André Fragno.
La sprint di sabato a tecnica classica è stata ricchissima di emozioni con molta sfortuna in casa valdostana. Federica Cassol, ottima quinta in qualifica a 3”16 dalla finlandese Jasmi Joensuu, ha scelto una buona batteria ma nei quarti di finale dopo una prova generosa e d’attacco è finita terza dietro alla svedese Maja Dalquvist, poi vincitrice, e alla sorprendente norvegese Hedda Bakkemo (ottava) per pochi centesimi. La Cassol - 25enne alpina di Sarre - è così stata 13esima, miglior risultato in carriera con il sogno della semifinale sfumato per pochi centimetri ma un tifo che ricorderà per tutta la vita. A vincere per la prima volta in questa stagione (13esima in carriera per la 2 volte campionessa del Mondo nella team sprint) la svedese Maja Dalqvist, contrariata per la battaglia in Svezia per i visti dopo 90 giorni di permanenza del fidanzato fondista americano Kevin Bolger, seconda la svizzera Nadine Fahndrich (1 vittoria in stagione) e terza la tedesca Laura Gimmler: bene Caterina Ganz, trentina di Moena, 12esima e sesta in semifinale.
Nella prova uomini ha fatto festa la Norvegia con successo di Eric Valnes e podio tutto per i fondisti della terra dei fiordi, con secondo Ansgar Evensen e terzo Even Northug, quarto e quinto i francesi Richard Jouve e Lucas Chanavat davanti all’atteso svedese Edven Anger. Federico Pellegrino 16esimo in qualifica a 4”56 da Valnes (74esimo Mark Chanloung a 20 centesimi) poi nei quarti terzo a 42 centesimi dall’u nder 23 svedese Maas Skoglund e a 31 centesimi da Lucas Chanavat, chiudendo 14esimo ed eliminando atleti quotati, secondo italiano dopo Giacomo Gabrielli 13esimo.
Sfortunatissimo e bravissimo Mikael Abram che in una delle 2 gare individuali più belle della sua vita in qualifica è finito 32esimo ad appena 22 centesimi dalla qualificazione a 6”61 da Valnes e ad un’inezia dallo svizzero Janik Riebli e dai primi 30. In realtà Abram era 33esimo ma nel valzer dei tanti cartellini gialli della giuria dopo lo scandalo Pellegrino in Engadina è stato squalificato per seconda ammonizione il francese Jules Chappaz, così come è toccato sabato alla forte svedese Johanna Hagstroem e venerdì nella team sprint al finlandese Iivo Niskanen, tutti costretti a 1 turno successivo di riposo dopo la seconda ammonizione cumulativa. Il bilancio finale a Cogne è di 3 vittorie maschili per la Norvegia (che sale a 14 in 24 gare maschili) con 2 triplette, mentre tra le donne 1 di Finlandia, Svezia e Stati Uniti.
Cesarino Cerise