Grande spettacolo e successo a Cogne, tanta Norvegia e i due vincitori dell’ultima Coppa del Mondo sul trono

Data pubblicazione 12 Febbraio 2025
Ivo Charrère, che con Filippo Gérard ha guidato il comitato organizzatore della Coppa del Mondo di fondo, con Jessie Diggins vittoriosa a Cogne
Ivo Charrère, che con Filippo Gérard ha guidato il comitato organizzatore della Coppa del Mondo di fondo, con Jessie Diggins vittoriosa a Cogne
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COGNE (cex) “E’ stata indiscutibilmente la tappa più bella di questa Coppa del Mondo con grande pubblico ed entusiasmo.” A parlare è il grande campione norvegese Tor Arne Hetland, delegato tecnico Fis nel fine settimana, vincitore a Cogne nel 2002 e secondo nella sprint dietro a Christian Zorzi nel 2001. C’è grande entusiasmo e soddisfazione intorno all’ottavo dei 12 rendez-vous di Coppa del Mondo e sono stati in tanti gli atleti a chiedersi perché non si venga tutti gli anni sul prato di Sant’Orso a respirare questo clima di grande passione, entusiasmo e tifo in 2 belle giornate di sole venerdì e domenica e con sfumature grigie sabato, immagini televisive con i droni bellissime e fiabesche, inviti a nozze a venire a sciare a Cogne e in Valle d’Aosta.

Sotto il profilo sportivo non c’erano Johannes Klaebo (che sarebbe comunque venuto domenica invitato da Federico Pellegrino ma problemi meteorologici legati al volo in elicottero lo hanno impedito) e Therese Johaug e qualche svedese ma il bilancio resta superlativo, molto migliore rispetto a Les Rousses e all’Engadina se pensiamo che eravamo a 24 giorni dai Mondiali di Trondheim in Norvegia e il giorno prima dei Campionati iridati Under 23 e Juniores di Schilpario con ritiri in altura per affinare la preparazione. Anche l’Italia non sarebbe andata a Nove Mesto e così ha dovuto rinunciare a Les Rousses per non mancare sul prato di Sant’Orso.

In tempi in cui in tante località il pubblico si è disamorato del fondo, soprattutto per colpa dei format non spettacolari proposti dalla FIS, come il deserto di Lillehammer, la risposta di Cogne è stata molto buona, non ai livelli del 2019: comunque sono stati quasi 6.000 i biglietti venduti di cui la metà per la sprint di sabato con tifo ed emozioni incredibili per tutti ma soprattutto nella sprint per i valdostani Federico Pellegrino, Federico Cassol, Mikael Abram e Mark Chanloung, in gara per la Thailandia. Se a chi ha acquistato i tickets aggiungiamo le centinaia di volontari provenienti dall’i ntera regione, gli organizzatori, gli sponsors ed i loro ospiti, poi coloro che sono stati ai margini della pista, senza entrare nella zona a pagamento, è facilmente stimabile che oltre 10mila persone abbiamo frequentato Cogne nel fine settimana di gare.

Ancora una volta c’è stata una grande partecipazione popolare di tutta Cogne e dei valdostani con circa 300 volontari di supporto a un comitato organizzatore guidato da Filippo Gérard, con al suo fianco il past president Ivo Charrere e Claudia Abram, e uno staff collaudato che ha ricevuto entusiastici commenti e ringraziamenti da tutti. Peccato che l’evento abbia coinvolto tutti ma non il grande assente presidente federale Flavio Roda, che comunque ha scritto direttamente a Filippo Gérard per ringraziare tutti gli organizzatori.

Bisogna sottolineare che domenica a dominare sono stati i 2 vincitori dell’ultima Coppa del Mondo, al loro quinto successo stagionale, il norvegese Harald Oestberg Amundsen, primo anche del Tour de Ski oltre a 5 gare distance, e la statuniense Jessie Diggins, idolo di Cogne baciata nella suggestiva cerimonia di venerdì sera dal suo primo tifoso Ivo Charrere, leader di Coppa del Mondo che è tornata a vincere dopo 6 anni sul prato di Sant ’Orso dopo un bellissimo duello nella 10 km con la norvegese Astrid Oyre Slind, sempre dietro a pochi secondi e finita a 5”1, a 37 anni capace di vincere 4 gare in poche settimane e di finire seconda alla “Marcialonga”, con terza l’abbonata al podio di Cogne, la finlandese Kertu Niskanen a 15 secondi davanti alla ceca Janatova e alla finlandese Parmakoski. Tra le italiane buona gara della trentina Caterina Ganz 15esima a 1’23”, 19esima una ritrovata figlia d’arte come Martina Di Centa a 1’34” a poche ore dalla morte a Paluzza di nonno Gaetano, papà di Giorgio e Manuela, 25esima Cristina Pittin, 30esima Francesca Franchi al rientro dopo l’infor tunio alla spalla con Federica Cassol a fare passerella per il piacere di raccogliere tanto tifo non nel suo format di gara a 3’13”.

La 10 maschile ha visto la Norvegia occupare tutto il podio con Amundsen a precedere di 11 secondi e 7 decimi Iver Tildheim Andersen, infuriato perché non inserito tra i 12 norvegesi per il Mondiale dopo la vittoria a Les Rousses, e a 15”7 Martin Loewstroem Nyenget poi il giovane svedese Edvin Anger e l’altro norvegese Simon Hegstad Kreuger. Sesto il finlandese Iivo Niskanen, in testa in 2 rilevamenti cronometrici intermedi a metà gara dove era quinto il bravo sappadino Davide Graz nono a 33”6 e a 17 secondi dal podio nella gara più bella della carriera, poi 16esimo Giovanni Ticcò a 44”, 23esimo l’under 23 Elia Barp (fidanzata di Gressan) a 51”, 27esimo Simone Da Pra. Federico Pellegrino ha chiuso 31esimo a 1 minuto e 2 secondi, Mikael Abram tra 2 ali di folla 66esimo e decimo italiano dopo un buon avvio a 2’23” e felicissimo 69esimo il gressonaro di Thailandia Mark Chanloung 21 secondi dopo, assistitito dallo skiman André Fragno.

La sprint di sabato a tecnica classica è stata ricchissima di emozioni con molta sfortuna in casa valdostana. Federica Cassol, ottima quinta in qualifica a 3”16 dalla finlandese Jasmi Joensuu, ha scelto una buona batteria ma nei quarti di finale dopo una prova generosa e d’attacco è finita terza dietro alla svedese Maja Dalquvist, poi vincitrice, e alla sorprendente norvegese Hedda Bakkemo (ottava) per pochi centesimi. La Cassol - 25enne alpina di Sarre - è così stata 13esima, miglior risultato in carriera con il sogno della semifinale sfumato per pochi centimetri ma un tifo che ricorderà per tutta la vita. A vincere per la prima volta in questa stagione (13esima in carriera per la 2 volte campionessa del Mondo nella team sprint) la svedese Maja Dalqvist, contrariata per la battaglia in Svezia per i visti dopo 90 giorni di permanenza del fidanzato fondista americano Kevin Bolger, seconda la svizzera Nadine Fahndrich (1 vittoria in stagione) e terza la tedesca Laura Gimmler: bene Caterina Ganz, trentina di Moena, 12esima e sesta in semifinale.

Nella prova uomini ha fatto festa la Norvegia con successo di Eric Valnes e podio tutto per i fondisti della terra dei fiordi, con secondo Ansgar Evensen e terzo Even Northug, quarto e quinto i francesi Richard Jouve e Lucas Chanavat davanti all’atteso svedese Edven Anger. Federico Pellegrino 16esimo in qualifica a 4”56 da Valnes (74esimo Mark Chanloung a 20 centesimi) poi nei quarti terzo a 42 centesimi dall’u nder 23 svedese Maas Skoglund e a 31 centesimi da Lucas Chanavat, chiudendo 14esimo ed eliminando atleti quotati, secondo italiano dopo Giacomo Gabrielli 13esimo.

Sfortunatissimo e bravissimo Mikael Abram che in una delle 2 gare individuali più belle della sua vita in qualifica è finito 32esimo ad appena 22 centesimi dalla qualificazione a 6”61 da Valnes e ad un’inezia dallo svizzero Janik Riebli e dai primi 30. In realtà Abram era 33esimo ma nel valzer dei tanti cartellini gialli della giuria dopo lo scandalo Pellegrino in Engadina è stato squalificato per seconda ammonizione il francese Jules Chappaz, così come è toccato sabato alla forte svedese Johanna Hagstroem e venerdì nella team sprint al finlandese Iivo Niskanen, tutti costretti a 1 turno successivo di riposo dopo la seconda ammonizione cumulativa. Il bilancio finale a Cogne è di 3 vittorie maschili per la Norvegia (che sale a 14 in 24 gare maschili) con 2 triplette, mentre tra le donne 1 di Finlandia, Svezia e Stati Uniti.

Cesarino Cerise

  • Nella sprint uomini di sabato ha fatto festa la Norvegia con successo di Eric Valnes, secondo Ansgar Evensen e terzo Even Northug
    Nella sprint uomini di sabato ha fatto festa la Norvegia con successo di Eric Valnes, secondo Ansgar Evensen e terzo Even Northug