AOSTA (qdn) «Dalla terra alla tavola: incontro sulla filiera della patata in Valle d’Aosta» è il titolo dell’evento che si è tenuto martedì scorso, 26 novembre, all’Institut Agricole Régional per presentare le caratteristiche delle varietà di patate di montagna coltivate in Valle d’Aosta. Pensato appositamente per i professionisti della ristorazione, dell’ospitalità e della grande distribuzione, l’evento è stato voluto e organizzato dal Consorzio Orto Vda, che riunisce una quindicina di orticoltori valdostani interessati a promuovere le qualità delle loro coltivazioni, in collaborazione con l’Institut Agricole Régional.
I lavori – a cui hanno preso parte, tra gli altri, il presidente dell’Adava Luigi Fosson, il presidente della Chambre Sandro Sapia e il direttore regionale di Coldiretti Valle d’Aosta Elio Gasco – sono stati introdotti da Alessandro Neyroz, presidente di Orto Vda, che ha sottolineato l’importanza di valorizzare il prodotto “patata di montagna” grazie al lavoro di ristoratori e grande distribuzione.
Ospiti del Consorzio Orto Vda e dell’Institut Agricole, due rappresentanti di Europlant, società tedesca di rivendita all’ingrosso di piante e fiori con filiali in tutta Italia. «La fatica e allo stesso tempo il valore aggiunto del nostro lavoro è quella di trovare le varietà di patate più adatte ai diversi territori, tenendo conto delle differenze climatiche, di terreno e delle abitudini alimentari» ha sottolineato Anna Cantelmi, direttrice commerciale di Europlant.
L’illustrazione delle diverse tipologie, delle caratteristiche e degli usi migliori delle varietà coltivate in Valle d’Aosta – dalla Bernina, alla varietà precoce Corinna, dalla Jelly, ottima per gnocchi e buona per il forno, alla Larissa e ancora alla Marlie o alla patata viola Bleuet, apprezzata per la versatilità e per il fatto di non cambiare colore dopo la cottura – è stata affidata invece a Luca Albertazzi, tecnico Europlant Italia.
I lavori hanno previsto anche un momento di degustazione delle diverse varietà di patate valdostane, lessate e cucinate al forno dallo chef dell’Institut Agricole Régional Danilo Salerno e servite da alcuni studenti dello Iar. Questo momento è stato utile a svelarne colore, consistenza, sapore e, in generale, le qualità derivate dal territorio in cui vengono coltivate.
A chiudere i lavori, Francesca Madormo, ricercatrice dell’Institut Agricole, che ha illustrato il lavoro di ricerca e il supporto offerto dall’Institut alle aziende orticole: «Conduciamo continuamente dei confronti tra le qualità perché regolarmente vengono immesse in commercio nuove varietà di patate che non arrivano dall’Italia e per cui è importante testare adattabilità alle condizioni climatiche valdostane su più anni».
«Come Consorzio Orto VdA cerchiamo sempre di mettere in comunicazione produttori e utilizzatori del prodotto – rimarca Alessandro Neyroz - È importante fare rete in modo che i prodotti vengano valorizzati al meglio>».