AOSTA (zgn) Per deturpamento di bellezze naturali il giudice monocratico di Aosta Marco Tornatore ha condannato martedì scorso, 13 maggio, a 1.800 euro di ammenda il sindaco di Chamois Lorenzo Mario Pucci, 83 anni. È stato assolto per non aver commesso il fatto, invece, dall'accusa di furto d'acqua (come richiesto dallo stesso pm Giovanni Roteglia) e da quella di intervento non autorizzato su bene paesaggistico. Il giudice ha inoltre condannato l'imputato a risarcire la parte civile, ovvero Legambiente che aveva presentato la denuncia, e l'ammontare del danno dovrà essere quantificato in altra sede. La sentenza è stata letta poco dopo le 16.30 al termine di una camera di consiglio durata 45 minuti. Durante la discussione, il pubblico ministero Giovanni Roteglia ha sottolineato come lo svuotamento del lago abbia favorito il deturpamento dello stesso e a supporto della sua tesi ha portato numerose sentenze dal 1968 ad oggi. L'avvocato della difesa Vincenzo Lepre nella sua requisitoria ha evidenziato come «Accusa a parte civile non hanno mai detto quale sarebbe stato il vantaggio del sindaco Pucci nel deturpare il lago, si tratta di un singolare processo, dove non è mai stato detto il movente di azioni ovviamente mai commesse».
Il sindaco Lorenzo Mario Pucci Pucci commenta: «Mi aspettavo l'assoluzione piena per poter definire questo il raggiungimento di un equilibrio di un giusto processo e la verità. In ogni caso, vorrei dedicare tutta questa vicenda, largamente impropria e assurda, ai miei amici di Chamois e agli altri 73 sindaci».
Legambiente: «Una presa di coscienza importante»
In una nota, Legambiente Valle d'Aosta ricorda che «Il processo è durato 3 anni e il dibattimento ha esaminato il drastico abbassamento del livello dell'acqua del lago nella primavera 2022, imputabile non solo alla siccità, ma anche alla deliberata e volontaria deviazione delle acque di afflusso del Ru Novales, regolate da un sistema artificiale di gestione delle acque (realizzato dal Comune con fondi regionali) e attivo da oltre 20 anni che provvede al ricircolo ed al mantenimento del livello del lago». Legambiente Valle d'Aosta aggiunge che «La drammatica situazione della primavera 2022 aveva dato origine a Chamois a una forte mobilitazione di chamoisins, residenti, turisti, e della stampa valdostana, soprattutto quando si venne a conoscenza di un progetto di una licenza idroelettrica (concesso dalla Regione) che avrebbe permesso ad un privato di prelevare giornalmente dal piccolo Lago Lod fino a 2/3 del suo volume d'acqua (22.000 metri cubi su 30.000). Seppur per ora sospesa e con la richiesta di una modifica, la concessione non è mai stata revocata da parte della Regione Valle d'Aosta».
«Il drammatico calo del livello del lago e il conseguente danno ambientale e paesaggistico» hanno spinto Legambiente «A costituirsi parte civile nel processo, per difendere la peculiarità del Lago Lod e l'equilibrio biologico del suo ecosistema danneggiato in modo gravissimo».
«Specie di pregio di flora e fauna»
«Nella fascia di vegetazione acquatica vi sono specie di pregio di flora e fauna inserite nelle liste di protezione internazionale, - osserva Rosetta Bertolin, referente di Legambiente per le acque valdostane - come il Ranuncolo acquatico e il Poligono anfibio, marcite e ridotte in putrescenza. Anfibi ed altre specie di piccola fauna non hanno potuto riprodursi, e sono sparite: il Rospo comune, la Rana temporaria e la preziosissima libellula (Aeshna grandis) che solo l'anno prima animava la superficie dell'intero lago».
Il processo, ora terminato con la condanna del sindaco Lorenzo Pucci, secondo Legambiente «Segna un'importante presa di coscienza delle peculiarità ambientali del Lago di Lod e della necessità della sua costante e vigile difesa».