AOSTA (zgn) Dieci anni fa scomparve durante un’ascensione sul Monte Bianco il parigino Jassim Mazouni, 16 anni, e la guida alpina che lo accompagnava, Ferdinando Rollando, 52 anni, di Ollomont. Erano partiti mercoledì 9 luglio alle 5 dal Rifugio Gonnella, a 3.070 metri di quota, per raggiungere la vetta. I gestori riferirono di averli visti per l'ultima volta alle 7.30 sul ghiacciaio, poi le condizioni meteo peggiorarono drasticamente. Non furono più ritrovati, malgrado l'impiego di tutte le risorse disponibili e l’impegno senza sosta del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entrèves. I congiunti di Jassim Mazouni vennero supportati per tutto il periodo di ricerca e di permanenza in Valle d'Aosta dagli psicologi appartenenti al Nucleo Usl e all'associazione di volontariato Psicologi per i Popoli Emergenza Valle d'Aosta.
Una esperienza devastante che però non riuscì a piegare il coraggio e l’incredibile forza d'animo di quella famiglia che, andando oltre il dolore e la disperazione, per dare un senso a ciò che non ne aveva, divenne un esempio di straordinaria resilienza e di generosità per tutti. Nel 2015 infatti, solo un anno dopo la tragedia, in memoria del loro caro scomparso i genitori, insieme alla sorella Sophia, inaugurarono a Parigi la Association Jassim, associazione di volontariato alla quale in seguito molti dei compagni di scuola del giovane si unirono con ruoli gestionali importanti.
“Risques et liberté au Mont Blanc” è divenuto il motto essenziale di tutti i sostenitori dell'associazione che promuove la prevenzione e la sicurezza in alta montagna. Alcune fra queste iniziative formative hanno coinvolto anche i ragazzi del Liceo linguistico di Courmayeur. Per il decennale della scomparsa di Jassim, gli operatori allora intervenuti e i sostenitori dell'associazione sono stati invitati lo scorso giovedì 19 dicembre a Parigi per onorare la memoria del ragazzo e avviare nuove iniziative di promozione della sicurezza in montagna. La presidente dell'associazione Psicologi per i Popoli Emergenza Valle d'Aosta Elvira Venturella racconta che «Ci siamo lasciati con questo monito: "Que les leçons du passé éclairent nos coeur et guident nos pas, afin que jamais plus de telles tragédies n'assombrissent l'avenir. Ensemble, revons e batissons un monde où chaque destin 'trouve sa lumière'».