La geopolitica delle mafie svela le nuove strategie della criminalità

Data pubblicazione 21 Dicembre 2024
La conferenza di lunedì scorso, 16 dicembre, intitolata “Dal locale al globale, la geopolitica delle mafie” con da sinistra il docente di geopolitica delle criminalità a Sciences Po, Istituto di studi politici di Parigi, Fabrice Rizzoli, il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e il capocentro della Direzione investigativa antimafia di Torino Tommaso Pastore
La conferenza di lunedì scorso, 16 dicembre, intitolata “Dal locale al globale, la geopolitica delle mafie” con da sinistra il docente di geopolitica delle criminalità a Sciences Po, Istituto di studi politici di Parigi, Fabrice Rizzoli, il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin e il capocentro della Direzione investigativa antimafia di Torino Tommaso Pastore
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AOSTA (zgn) Si è tenuta nel pomeriggio di lunedì scorso, 16 dicembre, alla Biblioteca regionale “Bruno Salvadori” di Aosta, la conferenza “Dal locale al globale, la geopolitica delle mafie” a cura dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso istituito presso il Consiglio Valle.

L'evento, moderato da Cristina Porta, giornalista professionista, ha visto la partecipazione di Tommaso Pastore, capocentro della Direzione investigativa antimafia di Torino, che ha parlato di mafie liquide, capaci di adattarsi e inserirsi facilmente nei contesti sociali ed economici in cui operano, sfruttando le vulnerabilità del territorio per perseguire i propri interessi criminali. Per questo motivo è importante sviluppare la sensibilità di istituzioni e cittadini su questo fenomeno che oggi appare più silenzioso ma che è sempre presente. Anche in Valle d'Aosta, le sentenze passate in giudicato certificano che sul territorio è operativa una locale di 'ndrangheta.

Fabrice Rizzoli, docente di geopolitica delle criminalità a Sciences Po, Istituto di studi politici di Parigi, ha affrontato il tema della “gangstérisation du monde”, spiegando come le organizzazioni criminali moderne agiscano con nuove modalità. Al posto della violenza diretta, queste si avvalgono di strumenti come la corruzione e l’infiltrazione economica, riuscendo a insinuarsi nel tessuto produttivo dei Paesi, arrivando talvolta a diventare un elemento centrale delle loro economie. Un fenomeno globale che mostra come le mafie moderne siano in grado di adattarsi e influenzare profondamente le dinamiche socio-economiche mondiali.

«Le mafie non sono più realtà circoscritte a un singolo territorio ma siamo di fronte a multinazionali del crimine sempre alla ricerca di nuovi spazi in cui espandersi. - ha concluso il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin - Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, siamo tutti coinvolti. Dal politico al cittadino, dalla pubblica amministrazione, alle imprese: è fondamentale dare una risposta coordinata che passa anche attraverso istituzioni vigili e comunità consapevoli».

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