CHARVENSOD (qdn) La sua famiglia, il lavoro, gli animali, il calcio, i motori, la montagna. Sono state tante le passioni di Massimo Bosonin, che un male incurabile ha portato via troppo presto, a soli 61 anni, il giorno dell'Epifania, assistito fino all'ultimo a casa con amore proprio dalla famiglia.
Nato il 14 settembre del 1963 da papà Luciano - storico e apprezzato idraulico, mancato il 30 gennaio 2023 - e mamma Giuseppina Cottino, nel 1991 si era sposato con Ombretta Ruffini e lo stesso anno ha aperto a Pollein il Centro Legno insieme ai cognati Silvano e William Ruffini. Per tanti anni la ditta è stata un punto di riferimento nella vendita e nella posa di rivestimenti in legno sia moderni che antichi, distinguendosi per competenza e professionalità. La società si specializzò poi nella commercializzazione di pavimenti d'antan con la ditta Bois en Vallée d'Aoste, sede a Quart, vicino all'Eteredile.
Nel corso della sua attività Massimo Bosonin ha lavorato tanto in Valle d'Aosta come anche all'estero, in particolare in Svizzera. Serio e preciso, di carattere tranquillo, coltivava molte altre passioni. L'amore per la famiglia, innanzitutto, con i figli Claudia e Samuele nati rispettivamente nel 1996 e nel 2000. E poi lo sport. Adorava in particolare i motori e nel 1987 aveva partecipato al "Rally della Valle d'Aosta" come pilota di una Fiat Ritmo 130 TC, concludendo al 40esimo posto assoluto. Amante della montagna e dello sci, era pure un bravo calciatore e giocava tra i veterani e a calcetto, senza trascurare il tifo per la sua amata Inter, in questo simile a papà Luciano. La sua indole generosa si manifestava non solo con le persone ma anche nei confronti degli animali: il suo labrador Teo, mancato un anno fa, e poi il pastore svizzero Xander, ma pure gatti, papere, oche e persino i ricci feriti che trovava per strada.
Metteva tutto se stesso in quello che faceva e lascia un bel ricordo nelle tante persone che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. I suoi funerali sono stati celebrati nel pomeriggio di mercoledì scorso, 8 gennaio, nella chiesa parrocchiale di Charvensod.