GRESSAN (qdn) Una vita dedicata agli altri. Tante persone hanno voluto essere presenti martedì scorso, 24 dicembre, ai funerali di Marta Nicod, nella chiesa parrocchiale di Gressan, per ricordare una donna che è stata un esempio di generosità e di profonda fede. Una fede che le ha permesso di superare anche le prove più difficili. Si è spenta domenica in casa, circondata dall’affetto dei suoi figli che l’hanno assistita fino all’ultimo. Aveva 87 anni, essendo nata il 1° settembre del 1937 a Arnad da papà Giovanni Nicod e mamma Rosa Joly.
Nel 1958 sempre a Arnad si era sposata con Leo Martinet, originario di Pontboset. Dalla loro unione nacquero 4 figli: Catherine nel 1959, Jean nel 1962, Michel nel 1965 e Pierre nel 1966. Quando nel 1965 Leo ricevette l’incarico di segretario comunale a Gressan, tutta la famiglia si trasferì ad abitare nel paese alle porte di Aosta.
La vita, però, aveva in serbo per Marta Nicod un destino di sacrificio: rimase vedova a soli 32 anni, quando Leo Martinet morì per un problema cardiaco. Così lei si ritrovò da sola a crescere 4 bambini, sempre sostenuta dalla forza della fede. Dopo un concorso in Regione, ha lavorato tanti anni nella segreteria dell’Istituto Magistrale e del Liceo Classico, ad Aosta, dedicando però sempre ogni momento ai suoi ragazzi, permettendo a tutti loro di studiare, e poi alla comunità, per tanti anni come catechista a Gressan, con l’abitudine di abbellire sempre la chiesa con le amate rose del suo giardino.
È stata ancora una volta la fede a sorreggerla in un’altra prova durissima, la perdita del figlio Jean, mancato in pochissimo tempo a causa di un tumore nel 2007. Nonostante le difficoltà, Marta Nicod non ha mai smesso di prestare la sua opera a favore del prossimo: è stata a lungo volontaria della Caritas e del Banco Alimentare (quando la sede si trovava proprio a Gressan) e ha anche dato una mano nel Cea, il Centro Educativo Assistenziale per disabili di Gressan.
Buona e discreta, ha lasciato in tutti il ricordo di una persona che ha affrontato la vita con coraggio e dedizione per gli altri. Lascia i figli Catherine, insegnante in pensione, Michel, sindaco di Gressan, e Pierre, che lavora al Tunnel del Monte Bianco.
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