Domenica scorsa, 5 gennaio, Messa di monsignor Franco Lovignana al Réfuge Père Laurent

Data pubblicazione 15 Gennaio 2025
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AOSTA (den) Domenica scorsa, 5 gennaio, nella solennità dell'Epifania il vescovo di Aosta monsignor Franco Lovignana ha presieduto la messa concelebrata con il cappellano don Léonard Bizimungu e il direttore della casa di riposo, don Elio Vittaz, al Réfuge Père Laurent ad Aosta. Ad animare i canti è stata la Schola Cantorum della Cattedrale diretta da Nella Sergi.

Il Vescovo di Aosta ha iniziato l'omelia invitando ad assumere gli occhi della fede per guardare alla nostra vita e al nostro mondo così come li vede Dio, perché solo con questi occhi è possibile la speranza. Così è stato per i Magi mossi dal desiderio di trovare il Re. Monsignor Franco Lovignana ha aggiunto che la speranza dei Magi è stata alimentata dalla sapienza umana, dai segni della presenza e dall'azione di Dio (la stella), l'una e gli altri ricondotti alla parola delle Scritture. E riferendosi alla prima lettura ha detto come gli occhi della fede del profeta gli permettono di intravvedere ciò che Dio sta per fare per il suo popolo, ancora lontano dalla patria, e per la Città santa, ancora in rovina.

E rilevando come anche oggi ci sono guerre, violenze e ingiustizie ha invitato ad assumere gli occhi della fede per riconoscere che la luce del Salvatore brilla in queste tenebre, brilla sulla Chiesa, la comunità dei suoi discepoli, la nostra comunità. Da qui l'importanza di ricordarci del mandato che abbiamo ricevuto dal Signore: Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro che è nei cieli (MT 5, 14-16).

Monsignor Franco Lovignana ha concluso l'omelia dicendo che se rimaniamo fedeli al Vangelo e lo mettiamo in pratica, con semplicità e verità, possiamo essere germe divino di ricostruzione, di riconciliazione e di vita per un'umanità nuova. Al termine della messa il Vescovo ha distribuito agli ospiti della Casa di Riposo un'immagine raffigurante una miniatura della Natività con la preghiera dell'Angelus, e si è poi intrattenuto con loro salutandoli e ascoltandoli.