Tre settimane in Valle d’Aosta per otto studenti francesi del Lycée Craponne di Salon-de-Provence

Data pubblicazione 29 Gennaio 2025
Da sinistra Valerie Faure, Clara Fracchia, Nathan Van-Sisoulack, Vincent Rousseau, Kyllian Hoarau, Come Piron, Cristelle Beyrat, Baptiste Boccone, Melvin Ciepura, Christine Valeton e Noélise Emmanuel
Da sinistra Valerie Faure, Clara Fracchia, Nathan Van-Sisoulack, Vincent Rousseau, Kyllian Hoarau, Come Piron, Cristelle Beyrat, Baptiste Boccone, Melvin Ciepura, Christine Valeton e Noélise Emmanuel
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AOSTA (mye) Sono arrivati ad Aosta martedì scorso, 21 gennaio, e sono bastate loro poche ore per innamorarsi della città e, per qualcuno, scoprire la neve.

Il primo impatto per 8 studenti francesi del Lycée Craponne di Salon-de-Provence, la patria del leggendario Nostradamus nel dipartimento di Aix-en-Provence alle Bocche del Rodano, è stato il panorama mozzafiato della Skyway, ad inaugurare il soggiorno di 3 settimane che, grazie all’esperienza in alcune aziende valdostane, li porterà con successo al baccalauréat.

I ragazzi, arrivati, insieme alle insegnanti Valérie Faure e Cristelle Beyrat, grazie al progetto Erasmus e accolti da Christine Valeton dell’Alliance Française, sono Clara Fracchia, Nathan Van-Sisoulack, Kyllian Hoarau, Vincent Rousseau, Cosme Piron, Baptiste Boccone, Noélise Emmanuel e, l’unico già maggiorenne, Melvin Ciepura.

Fino a mercoledì 19 febbraio, saranno ospitati “in famiglia”, da Gianluca Venturini e Claudia Tusco, Pasquale Giorgio e Rossana Ruggieri, Doris Schmutz, Nives Paroli, Simona Sausò.

Studenti dell’indirizzo professionale, gli 8 giovani vivranno l’esperienza dello stage in aziende valdostane: Acerbi carpenterie di Saint-Christophe, l’asilo nido La Libellula di Charvensod, Lumia Impianti Nasso e ARG impianti elettrici di Aosta, Brunazzetto di Sarre. «Altri ragazzi svolgono il loro stage in Spagna o in Inghilterra. - spiega l’insegnante Valérie Faure - Per loro è un’opportunità fondamentale per la loro formazione, dal momento che, dopo il Bac, quasi tutti proseguiranno con specializzazioni nell’ambito professionale che hanno scelto».

L’aspetto che, per ora, ha colpito maggiormente i giovani francesi è la storia di Aosta, con i suoi resti romani, accanto al cibo, in particolare i formaggi, che hanno subito ingolosito i buongustai. Dal momento che, durante la loro permanenza, «cade» anche la Fiera di Sant’Orso, avranno l’opportunità di vivere anche il calore dell’artigianato - e del cibo - di tradizione, prima di tornare sui banchi della loro scuola.