Abbiamo letto sui giornali valdostani che il Consiglio Valle ha respinto una mozione di alcuni Gruppi che chiedevano la realizzazione di uno studio e di un monitoraggio dell’impatto sulla salute umana e sull’ambiente delle reti 5G. Ci ha molto deluso la risposta dell’assessore agli Affari Europei Luciano Caveri che ha preso a prestito le parole dell’Arpa secondo cui sarebbe inutile uno studio specifico sul territorio valdostano. Ma del resto non è una novità. Le Giunte regionali sono sempre state caratterizzate dalla non volontà di difendere la salute. Nessuno ha mai voluto organizzare un convegno con medici ricercatori, esperti del settore. Gli interessi economici che ruotano attorno a questo tema sono troppo alti. Un docente medico ci disse che le frequenze elettriche non si vedono, sono inodori, ma possono essere la concausa di malattie a medio e lungo termine. Si dovrebbe lavorare sulla prevenzione e sulla corretta informazione. Le antenne dovrebbero essere posizionate fuori dai centri abitati, lontano dalle scuole. E invece si continuano a fare gli errori che ci hanno obbligato ad abbandonare la nostra casa.
L’elettrodotto Covalou-Montestrutto ha racchiuso la nostra casa tra 2 flussi magnetici di 2 elettrodotti di alta tensione, un 220mila e un 132mila. Il suddetto elettrodotto fu costruito sul vincolo paesaggistico del Forte di Bard e su trincee napoleoniche del 1792. Nelle varie riunioni emergeva che la progettazione era sbagliata e lo confermò anche un docente di Fisica che disse: “Costruiscono male perché sono protetti dalle leggi. Non vi posso aiutare, ma solo consigliare. Scrivetelo sui giornali. Forse potrete evitare che continuino in altre regioni a costruire su progetti dannosi”.
Chi ha costruito sapeva di rovinare una famiglia che difende, unicamente, il diritto alla salute. Le istituzioni non hanno mai saputo dare risposte concrete. Ci accusavano di fare strumentalizzazione politica, come se fossimo una famiglia di sovversivi, e avvicinavano ancor di più l’elettrodotto vicino a casa. Non siamo stati capaci di fare ragionare i progettisti Enel e i politici che hanno firmato i progetti e hanno reso difficile la nostra vita. Nessuno ha tenuto conto dei sacrifici che una famiglia deve fare per costruire una casa.
Dopo pochi mesi dall’attivazione del nuovo elettrodotto, da persone sane siamo diventate persone con problemi di salute. Su consiglio di un medico decidemmo di abbandonare la casa, perché ci disse che era il medicinale migliore per curarci. Siamo sempre noi, i coniugi Praduroux-Cout e, amareggiati, facciamo nostro un proverbio dei nostri antenati: “Meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca”.
Coniugi Renzo Praduroux e Rosemary Cout