Guido Diémoz stupisce con “L'Écoula d'eun cou”

Data pubblicazione 22 Gennaio 2025
Ieri, venerdì 17 gennaio, l’Università della Valle d’Aosta ha accolto la presentazione in anteprima dell’ultima scultura di Guido Diémoz di Doues intitolata “L'Écoula d'eun cou” con, da sinistra l’assessore allo Sviluppo economico, Formazione e lavoro Luigi Bertschy, Guido Diémoz, Guido Corniolo dell'Équipe d'Action Culturelle che ha organizzato l’evento, il presidente della Regione Renzo Testolin, l’assessore ai Beni e alle attività cultural Jean-Pierre Guichardaz e la rettrice Manuela Ceretta
Ieri, venerdì 17 gennaio, l’Università della Valle d’Aosta ha accolto la presentazione in anteprima dell’ultima scultura di Guido Diémoz di Doues intitolata “L'Écoula d'eun cou” con, da sinistra l’assessore allo Sviluppo economico, Formazione e lavoro Luigi Bertschy, Guido Diémoz, Guido Corniolo dell'Équipe d'Action Culturelle che ha organizzato l’evento, il presidente della Regione Renzo Testolin, l’assessore ai Beni e alle attività cultural Jean-Pierre Guichardaz e la rettrice Manuela Ceretta
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AOSTA (zgn) Ieri, venerdì 17 gennaio, nella sede della Università della Valle d'Aosta, alla presenza del presidente della Giunta regionale Renzo Testolin, degli assessori Luigi Bertschy e Jean-Pierre Guichardaz e della rettrice dell’Università valdostana Manuela Ceretta, è stata presentata al folto pubblico intervenuto all'evento l’ultima scultura dell'artista di Doues, Guido Diémoz: L'Écoula d'eun cou.

È stato per Guido Diémoz il momento della consacrazione e del riconoscimento del suo lungo percorso artistico. Questa ultima scultura, L'Écoula d'eun cou, è frutto dei ricordi scolastici dell'artista, un racconto su legno di noce della sua educazione scolastica vissuta negli anni Cinquanta del Novencento alla scuola elementare di Doues.

Le opere scultoree di Guido Dièmoz fotografano sul noce centenario il suo mondo rurale fatto di antiche tradizioni e saperi tramandati nei secoli, dove la scuola elementare, prima di entrare giovanissimi nel mondo del lavoro agricolo e pastorale, rappresentava, per la formazione culturale dei giovani valdostani, un momento fondamentale della loro vita.

Il presidente Renzo Testolin nel suo intervento ha evidenziato che «Guido Diémoz può oggi essere considerato lo scultore della storia materiale della Valle d'Aosta. Le sue opere sono animate da dozzine di personaggi e di animali resi viventi dalle capaci scultoree dell'artista. I legni centenari utilizzati raccontano la storia d'una epoca dove la vita in montagna era sinonimo di fatica, di sopravvivenza alimentare, di rispetto di una civiltà alpina, di una cultura secolare e di momenti di vita cadenzati dalle stagioni e dagli eventi della comunità del villaggio».

Guido Corniolo per conto dell'Équipe d'Actin Culturelle ha illustrato agli intervenuti il lungo percorso artistico di Guido Diémoz, ricordando il grande impegno scultoreo per realizzare le 10 opere che compongono il mosaico scritto nel noce in questo decennio, 10 sculture che abbracciano tutti i temi dedicati dall'artista alla cultura materiale della sua terra valdostana.

In chiusura dell'evento il poeta Umberto Druscovic, come ormai consuetudine, ha dedicato e letto una sua poesia in omaggio a L'Écoula d'eun cou, mentre Eugenio Isabel ha scritto il ricordo in patois sulla frequentazione d'antan della scuola elementare di Doues.

Domani, domenica 19 gennaio, alla Fiera di Donnas e venerdì 30 e sabato 31 gennaio alla Fiera di Sant'Orso di Aosta tutti i visitatori avranno la possibilità di scoprire la grande scultura di Guido Diémoz realizzata per il decennale dell'Avant Première de la Foire de Saint Ours 2025.