AOSTA (zgn) È stato il pubblico ministero Manlio D’Ambrosi, in veste di responsabile della comunicazione, a illustrare Bilancio di Responsabilità Sociale 2024 della Procura della Repubblica di Aosta in una conferenza stampa convocata lunedì scorso, 27 gennaio, in una conferenza stampa convocata nella Sala riunioni della Sezione di Polizia Giudiziaria in via Ollietti.
Secondo i dati riferiti dal magistrato, nel 2024 i reati denunciati in Valle d'Aosta sono calati del 5,75 per cento rispetto al 2023, passando da 3.584 a 3.378. Un quadro da cui emerge come i furti, per la prima volta dopo diversi anni, siano diminuiti del 10 per cento passando da 890 a 799. Quasi dimezzate anche le estorsioni, che sono state 17 a fronte delle 30 nel 2023. Anche i delitti informatici registrano un calo del 46 per cento e sono stati 51 invece dei precedenti 95. Crescono invece del 41 per cento i reati da codice rosso, i maltrattamenti sono stati 132 contro i 93 dello scorso anno, gli atti persecutori 63 rispetto a 42 e le violenze sessuali 47 a fronte di 31.
«Il trend dei reati da codice rosso - commenta il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi - è in continua crescita come si evidenzia dai dati. Mentre complessivamente, dal post Covid ad oggi i reati sono diminuiti, e tra questi vi è la flessione anche dei furti». Il magistrato poi evidenzia la grave carenza di organico amministrativo della Procura, con una scopertura di personale del 53 per cento: in organico sono previste 30 persone «Ma attualmente sono 14 e con i prossimi pensionamenti si arriverà a 11 e non sono previsti concorsi. Non solo, il personale che era stato messo a disposizione della Regione deve rientrare per cui le difficoltà sono sempre di più».
Tra le spese che sono cresciute vi è quella per le intercettazioni telefoniche, che è stata di oltre 350mila euro, contro i quasi 294 mila euro del 2023. «Questo aumento è dovuto alle intercettazioni svolte per alcune indagini più complesse ma anche all'aggiornamento dei tariffari. - spiega il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi - Così, anche per le spese per i consulenti, periti e traduttori passate da 122mila euro a 141mila euro. Pure in questo caso per le esigenze di consulenze tecniche sempre più specialistiche e per la traduzione degli atti».
Dal bilancio sociale emerge anche che la definizione media di un procedimento è di 46 giorni e che il 2024 si chiude quasi senza arretrato.