Due video realizzati dal regista Davide Bongiovanni saranno trasmessi da lunedì 13 gennaio

“Mia fino alla fine”, campagna contro la violenza sulle donne

Data pubblicazione 15 Gennaio 2025
Giovedì scorso a Palazzo regionale è stata presentata la campagna contro la violenza sulle donne "Mia fino alla fine"
Giovedì scorso a Palazzo regionale è stata presentata la campagna contro la violenza sulle donne "Mia fino alla fine"
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AOSTA (zgn) «La violenza sulle donne è un fallimento per tutti. Ora basta». È lo slogan della campagna di comunicazione “Mia fino alla fine” presentata giovedì scorso, 9 gennaio, ad Aosta. Ideata in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, su iniziativa della Consigliera di parità, del Consiglio Valle e dell'Assessorato regionale della Sanità e Politiche sociali, la campagna si avvale del supporto della Banca di credito cooperativo Valdostana e della Fondazione comunitaria e sarà diffusa a partire da lunedì prossimo, 13 gennaio, fino a fine marzo sui canali di Sky e Netflix oltre che sui canali social del Consiglio, della Regione, del Celva e dell'Azienda Usl della Valle d'Aosta.

«Come avevamo preannunciato il 25 novembre - dichiara la consigliera di parità Katya Foletto - quando avevamo presentato i video agli studenti del Liceo Regina Maria Adelaide di Aosta, parte ora ufficialmente la campagna, perché la priorità è quella di sensibilizzare la popolazione durante tutto l’anno. E anche le cronache di questi ultimi giorni ci dicono quanto vi sia bisogno di prevenzione e di riflessione su questo tema».

Due video impattanti
L'iniziativa si compone di 2 video realizzati dal regista Davide Bongiovanni, che raccontano storie con protagonisti una giovane coppia e una famiglia: attraverso uno scambio di messaggi su Whatsapp c'è il racconto dell'evoluzione di una relazione inizialmente normale, ma via via sempre più disfunzionale mostrando tutti i segnali campanelli d'allarme della violenza.

«Abbiamo voluto utilizzare un linguaggio contemporaneo: le chat, che sono un metodo comune di relazionarsi tra tutti, non solo tra i giovani. - spiega il regista Davide Bongiovanni - Si tratta di una trasposizione teatrale di dinamiche che si sviluppano all'interno di una relazione e che sfociano in situazioni drammatiche. I messaggi sono un vertiginoso crescere verso una situazione di violenza, testimonianza di una relazione tossica, e alcuni sono tratti dalle chat di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta»

Le istituzioni regionali hanno voluto sostenere la campagna, perché «La violenza sulle donne è un fenomeno che si combatte con un cambio culturale. - evidenzia il presidente del Consiglio Valle Alberto Bertin - Con questi video vogliamo rompere il silenzio, vogliamo fare “rumore”, mantenendo alta l'attenzione sul tema durante tutto l’anno, perché purtroppo ogni giorno è un bollettino di guerra. Con questa campagna vogliamo ribadire che nessuno è solo e che le istituzioni ci sono: per ascoltare, sostenere e agire».

«Rompere gli schemi»
Gli fa eco l'assessore regionale alla Sanità e Politiche sociali Carlo Marzi: «Con questa iniziativa la Valle d'Aosta vuole rompere il ghiaccio, rompere gli schemi nel parlare di un tema così importante come il contrasto alla violenza di genere. Tutti insieme, istituzioni, associazioni e cittadini, possiamo fare la differenza, anche scegliendo di comunicare questo tema con dei video che vogliono creare fastidio».

Il video che racconta la storia di una giovane coppia è interpretato da Arianna Sgarbossa e Anthony Grasso, mentre protagonisti del video della famiglia sono Andrea Damarco, Valeria Mafera e, nella parte del figlio, Cesare Miret. I video sono disponibili sul canale YouTube del Consiglio al link: https://www.youtube.com/user/consvda.

Alla presentazione sono intervenuti la responsabile della Struttura semplice dipartimentale Psicologia Meri Madeo, lo psicologo Alessandro Trento, referente dell'ambulatorio Prevenzione e trattamento della violenza della Struttura semplice di Psicologia, e il sostituto procuratore presso il Tribunale di Aosta Manlio D'Ambrosi, oltre al segretario generale della Fondazione comunitaria Patrick Vesan e al direttore generale della Bcc Fabio Bolzoni.

I numeri delle vittime
La dottoressa Meri Madeo ha riferito che sono state 77 le vittime di violenza seguite, da gennaio a metà novembre 2024, dagli psicologi dell'emergenza. «L'azienda sanitaria - ha precisato Meri Madeo - è da sempre impegnata in iniziative volte al contrasto della violenza» e per farlo da un anno è stato istituito il servizio di prevenzione e trattamento della violenza al quale si sono rivolti 15 maltrattanti. «Si tratta di persone - afferma il responsabile Alessandro Trento - che vengono mandate da noi da psichiatria, ma in molti casi si sono rivolti al nostro servizio spontaneamente. E questo è importante, perché la persona ha capito di avere un problema». Il sostituto procuratore Manlio D'Ambrosi ha ricordato che «Dall'inizio dell'anno i casi di codice rosso sono stati 11. La tendenza dei dati è in continuo aumento. Gli strumenti legislativi ci sono, ma forse bisogna guardare il fenomeno da un'altra prospettiva. Finora ci siamo focalizzati sulle vittime, forse bisogna guardare l'altra faccia e spostare l'attenzione sul maltrattante».