Lidl, sciopero riuscito: continua la vertenza su stipendi e orari

Data pubblicazione 4 Giugno 2025
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SAINT-CHRISTOPHE (fci) Lo sciopero di una giornata indetto dalle organizzazioni sindacali sabato scorso, 24 maggio, per i lavoratori della Lidl Italia a livello nazionale dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto integrativo, ha riscontrato una notevole adesione. In Valle d’Aosta, alla Lidl di Saint-Christophe la mobilitazione è stata quasi totale al punto che la direzione aziendale ha chiuso l’attività per l’intera giornata. Le aspettative di un positivo riscontro erano emerse nell’assemblea di preparazione allo sciopero di mercoledì 21 maggio scorso, nella quale sono state illustrate le motivazioni che hanno scaturito la decisione dello sciopero. Dopo l’incontro tra le parti - mercoledì 14 a Bologna - le segreterie sindacali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil hanno valutato insoddisfacenti le proposte dell’azienda e dichiarato di conseguenza lo stato di agitazione. A distanza di 2 mesi la proposta di Lidl sulla parte economica è stata dichiarata insufficiente. «La richiesta sindacale concernente un valore economico apprezzabile, - si legge in una nota firmata da Raffaele Statti di Uiltucs - ha rispecchiato l’andamento economico di Lidl, caratterizzato nel corso degli anni da crescita sostenuta del fatturato - oltre 7 miliardi di euro - e dall’ampliamento del mercato nell’ambito della grande distribuzione. L’utile di bilancio ante imposte di Lidl è stato di circa 1,3 miliardi».

Oltre alla richiesta economica, sono state valutate insufficienti le proposte dell’azienda sull’organizzazione del lavoro, sui carichi di lavoro, sugli orari «in un’azienda in cui circa il 75 per cento del personale ha contratti part time per i quali è stata data dall’azienda una disponibilità dell’incremento dell’orario minimo del part time a 25 ore settimanali». Ora, conclude la nota, «occorre valutare la risposta dell’azienda nel merito del negoziato in cui sono presenti la decisione del blocco degli straordinari e supplementari oltre alla proclamazione di ulteriori scioperi a livello territoriale a sostegno della vertenza».