AOSTA (zgn) Livio Leo, 62 anni, primario del reparto di ginecologia-ostetricia dell’ospedale Beauregard, è stato assolto dalla Corte d’Appello di Torino, con la formula «Perché il fatto non sussiste», dall’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, relativa al concorso bandito dall’Usl nel 2017 per l’assunzione di 4 ginecologi. Si trattava dell’“appello bis”, disposto dalla Cassazione, annullando con rinvio la condanna originariamente inflitta in secondo grado al medico, allora presidente della Commissione giudicatrice del concorso. A Livio Leo nel 2020 il Tribunale di Aosta aveva inflitto 10 mesi di reclusione con sospensione della pena. La condanna era stata confermata dalla Corte d’Appello di Torino. In Cassazione la riforma della sentenza e, per un capo d’imputazione, il rinvio al processo tenutosi ora, in cui la stessa Procura generale ha chiesto ai giudici di scagionare l’imputato. Le indagini sul concorso, condotte dalla Guardia di Finanza, erano nate da un esposto dell’allora assessore regionale all’Istruzione e Cultura Emily Rini. Emily Rini. Secondo gli inquirenti, il test era avvenuto tramite “quiz”, anziché con domande “aperte”, presentandosi così difforme alle norme in materia. Stando all’inchiesta, la prova era stata preparata con ampio anticipo sulla data dell’esame e i 4 concorrenti ritenuti idonei alla fine della stessa (la procedura era stata poi annullata dall’Usl dopo verifiche interne all’azienda) erano a conoscenza del suo contenuto.