L'ASSESSORE ALL'AGRICOLTURA MARCO CARREL: «SERVE UN'ANALISI CON DATI ALLA MANO»

Vino, timori contenuti: «Negli Usa solo il 10 per cento»

Data pubblicazione 9 Aprile 2025
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AOSTA (mb1) A partire dalle 6 di oggi sabato 5 aprile sono ufficialmente entrati in vigore i dazi doganali sui prodotti provenienti da oltre 100 paesi del mondo in ingresso negli Stati Uniti. Questa tassa sulle importazioni, voluta dal presidente Donald Trump e annunciata durante una conferenza-show mercoledì scorso, 2 aprile, ha ulteriormente intensificato le tensioni tra gli Usa e gli altri paesi del mondo. Una guerra commerciale che all'Italia costerà, secondo le prime stime degli analisti, lo 0,5 per cento del Pil, valore che corrisponde all'intera crescita economica registrata lo scorso anno nel nostro paese.

Uno dei settori del Made in Italy che rischia di entrare in forte crisi per l'aggravio di costo del 20 per cento che subiranno tutte le merci destinate agli Stati Uniti è quello agroalimentare. Il valore delle esportazioni verso gli Usa è stimato in circa 7,8 miliardi di euro, 2 dei quali derivano dalla vendita del vino. Una situazione, quest'ultima, monitorata con attenzione anche dai produttori valdostani.

«Ci troviamo in un momento storico molto particolare e facciamo fatica a immaginare quali saranno le reali conseguenze di questi dazi sulle nostre esportazioni e sulle nostre aziende. - commenta Vincent Grosjean, presidente del Consorzio Vini Valle d'Aosta e titolare della cantina "Grosjean Vins" - Il prodotto che noi esportiamo negli Stati Uniti rientra nella fascia medio-alta, pertanto il nostro cliente dovrebbe essere meno sensibile agli aumenti di prezzo derivanti dall'introduzione della nuova imposta».

Una caratteristica quella dei vini locali esportati oltreoceano non sovrapponibile a quella delle altre aziende italiane. La maggior parte delle bevande alcoliche (oltre il 90 per cento) italiane vendute negli Stati Uniti è inquadrabile come un bene popolare di largo consumo quindi molto sensibile alle variazioni di costo.

«Il mercato statunitense è sicuramente interessante per le imprese che fanno riferimento al Consorzio Vini Valle d'Aosta ma rimane marginale costituendo mediamente solo il 10 per cento delle nostre vendite. - prosegue Vincent Grosjean - Ciò che ci preoccupa maggiormente è il costante aumento delle tensioni politiche internazionali alimentate anche dall'introduzione di questi dazi e la situazione economica generale conseguente. Fortunatamente, la strategia adottata dalle aziende valdostane di puntare su bottiglie di qualità destinate a una clientela "alto spendente" e di diversificare i mercati di destinazione delle nostre merci sta restituendo risultati positivi».

Un momento storico delicato, che quindi non viene sottovalutato dal Presidente del Consorzio che parteciperà alla prossima edizione di Vinitaly che si aprirà domani domenica 6 aprile a Verona. All'evento, uno dei più importanti a livello mondiale per gli operatori del settore vinicolo, è stata confermata la presenza di oltre 3mila buyer statunitensi. Un segnale importante che dimostra come, nonostante l'introduzione dei dazi e le dichiarazioni del presidente Donald Trump sull'Europa, l'attenzione degli statunitensi per i prodotti italiani non diminuisce.

«La fiera quest'anno si svolge in un momento particolare e offrirà ai produttori l'opportunità di analizzare insieme la situazione.- conclude Vincent Grosjean - Inoltre, spero sia l'occasione per avviare un confronto tra la categoria e i rappresentanti del Governo».

Intanto ieri, venerdì 4, sull'argomento dazi è intervenuto anche l'assessore regionale all'Agricoltura Marco Carrel. Per fare sapere che il suo Assessorato nei prossimi giorni organizzerà con i produttori locali «un momento di confronto finalizzato a individuare strategie e modalità di monitoraggio dei possibili effetti collaterali e delle possibili ripercussioni economiche di tale decisione sulle attività di esportazione agricola locale».

«I mercati globali e le imprese europee hanno reagito con grande preoccupazione a questo annuncio da parte del presidente degli Stati Uniti e anche noi stiamo attenzionando la situazione relativamente alla produzione e esportazione di prodotti agricoli locali» afferma l'assessore Marco Carrel. «Si impone un'analisi con dati alla mano per comprendere meglio queste nuove misure tariffarie e capire quali ricadute la loro applicazione possa avere sull'economia legata all'esportazione dei nostri prodotti agricoli».

Il mercato statunitense assorbe circa il 3 per cento delle esportazioni del settore agroalimentare della Valle d'Aosta. Il dato è dell'Ufficio studi Cia-Agricoltori italiani sulla base di dati Istat. Il valore dell'export agroalimentare valdostano negli Usa ammonta a 2 milioni e 154.254 euro su un totale di export regionale pari a 81 milioni e 788.528 euro.

Fabio Marongiu

  • Vincent Grosjean presidente del Consorzio Vini Valle d’Aosta
    Vincent Grosjean presidente del Consorzio Vini Valle d’Aosta
  • Marco Carrel assessore regionale all’Agricoltura
    Marco Carrel assessore regionale all’Agricoltura