AOSTA (fci) Con 18 voti a favore e 14 astensioni il Consiglio Valle ha approvato un disegno di legge che contiene disposizioni in materia di urbanistica ed edilizia. Il testo si compone di 56 articoli, che modificano la normativa urbanistica e di pianificazione territoriale della Valle d'Aosta. A illustrare il provvedimento in aula sono stati l'unionista Corrado Jordan (foto) per la maggioranza e Luca Distort (Lega Vda) per la minoranza.
«L'obiettivo primario - ha detto Corrado Jordan - è di snellire i procedimenti amministrativi anche grazie alle tecnologie digitali, adeguare le norme all'evoluzione delle esigenze operative raccolte in questi anni e recepire la legge statale 105 del 2024 'Salva Casa' in materia di edilizia e urbanistica nel rispetto dell'autonomia regionale. I principali interventi riguardano la semplificazione delle varianti ai piani regolatori comunali, la ridefinizione degli ambiti inedificabili e la modernizzazione della vigilanza sulle trasformazioni urbanistiche ed edilizie, la codificazione della Scia (segnalazione certificata di inizio attività) in sanatoria, l'aggiornamento della normativa sulle aree a rischio idrogeologico. Questo disegno di legge tutela quindi il territorio e la sicurezza, in risposta alla fragilità ambientale della Valle d'Aosta, e promuove un modello di sviluppo sostenibile».
Per Luca Distort è «una vera e grande occasione perduta: l'intero disegno di legge invece di segnare un cambio di paradigma verso un'urbanistica che proceda per progetti, rimane ancorato a una logica normativa e disciplinatoria, frutto dell'attività tecnica più che di una visione politica innovativa che sappia rispondere alla varietà e al rapido evolvere delle esigenze dei cittadini, a partire dalla necessità di ripopolamento delle aree territoriali in abbandono e di insediamento di nuovi modelli aggregativi e produttivi in ambito rurale. Mancanze, scelte restrittive e un complesso corpus di aggiustamenti puntuali e dettagli tecnico-amministrativi danno di questo provvedimento un'immagine che rievoca il concetto evangelico delle 'pezze su di un vestito logoro'».
«L'obiettivo - ha aggiunto Albert Chatrian - non era quello di plasmare la normativa regionale a immagine di quella nazionale, ma di realizzare un abito su misura, cucito sulle esigenze del nostro sistema e delle sue peculiarità. Abbiamo esercitato le nostre competenze statutarie con la chiara consapevolezza che l'urbanistica non è una semplice disciplina tecnica, ma lo strumento con cui viene scritto il futuro della nostra comunità: è una materia di importanza vitale dal momento che si occupa della pianificazione e programmazione del nostro territorio».