Caso Cva in Regione, i vertici societari chiedono l'audizione in commissione

Data pubblicazione 21 Maggio 2025
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AOSTA (fci) I vertici della Cva hanno chiesto di essere auditi in quarta commissione nell'ambito degli approfondimenti sul colosso delle energie rinnovabili, partecipata «di lusso» della Regione. La richiesta è contenuta in una lettera - firmata dal presidente di Cva, Marco Cantamessa - che è stata inviata alla commissione, che nei giorni scorsi si è riunita per un'analisi avviata a seguito di una risoluzione approvata dal Consiglio giovedì 3 aprile, a conclusione del dibattito innescato da una lettera inviata dall'ex presidente di Finaosta Nicola Rosset. Risoluzione che chiedeva l'acquisizione di una serie di informazioni dettagliate sull'andamento del Gruppo, da trasmettere entro mercoledì 30 aprile. «Cva ha trasmesso nei termini, tramite Finaosta, la documentazione richiesta - spiega il presidente della commissione, Roberto Rosaire (Uv) segnalando che erano contenuti dati equiparabili a privilegiati. Trattandosi di dati che, se divulgati, possono nuocere al Gruppo, abbiamo ritenuto obbligatorio verificare con Inva la possibilità di rendere più sicura la condivisione di questi dati con i consiglieri richiedenti. La Commissione ha convenuto di procedere alla restituzione temporanea della documentazione, in formato digitale, a Finaosta, affinché possano essere adottate tutte le misure necessarie a limitarne la diffusione».

«Cva merita tutta la nostra attenzione - conclude Roberto Rosaire - e tutto il nostro rispetto: una società solida, che negli ultimi 3 esercizi ha prodotto utili in continua crescita, contribuendo a rafforzare la capacità della Regione di intervenire a favore dell'economia, delle famiglie, e delle infrastrutture». Sul caso Cva «servono responsabilità e rispetto dei ruoli». Lo sostiene il gruppo Rassemblement Valdôtain «in merito al clima sempre più teso e alla crescente querelle tra lettere, risposte, audizioni e articoli di stampa che sta accompagnando la vicenda».

«Come già chiarito nelle sedi ufficiali - specificano i consiglieri di RV - il nostro gruppo non ha alcuna intenzione di ritirare la documentazione richiesta dal Consiglio Valle con apposita risoluzione. Questo perché non comprendiamo la vera finalità di questa attività che dovrebbe essere svolta dalle strutture che ne hanno la responsabilità». «Riteniamo che, nel pieno rispetto del Regolamento del Consiglio regionale, debbano essere utilizzati gli strumenti ordinari e previsti, in primis l'accesso agli atti ai sensi dell'articolo 116. A tal proposito, ci domandiamo se la quarta Commissione consiliare intenda procedere alla redazione di una relazione o altra forma di comunicazione da sottoporre all'attenzione del Consiglio Valle, così da rendere conto in modo trasparente delle attività svolte e delle acquisizioni documentali effettuate».

«Manovre sospette all'ombra di Cva» invece è quanto denuncia il gruppo consiliare della Lega Vda. «Le reticenze riguardo alla personalizzazione e alla tracciabilità dei dati riservati di Cva, espresse da alcuni consiglieri e rinvenibili nei verbali di IV Commissione del 2 maggio scorso, ci fanno sorgere dubbi importanti: una nuova allerta su questo delicato dossier. La storia della nostra Nazione dimostra, purtroppo, che attacchi alle imprese pubbliche possono essere eterodiretti da gruppi industriali interessati alla competizione: ad un osservatore attento non sfuggirà che questa ipotesi è apparsa in almeno un editoriale sulla stampa locale, segno che qualche indiscrezione potrebbe già circolare» si legge in una nota, che prosegue: «Inoltre vi possono essere gruppi privati locali interessati alla compravendita di asset aziendali pubblici, magari sotto costo dopo che l'azienda viene delegittimata con una gogna mediatica orchestrata dalla stessa politica che mira al suo smembramento».