AOSTA (btb) La svolta nella comprensione collettiva dell’importanza nella promozione di un territorio attraverso le riprese del cinema fu il film “Basilicata coast to coast” del 2010 che fece conoscere e frequentare luoghi di un’Italia dispersa, così lontani dall’immaginario turistico che l’impatto divenne tangibile e chiaro a tutti. Oggi in molti parlando della Basilicata, la regione meno conosciuta tra tutte, citano quel film e da allora, soprattutto nelle comunità del sud, l’accoglienza di serie televisive e set cinematografici è diventata una componente molto importante per il turismo e per l’economia dei paesi coinvolti.
Interessante quindi è lo studio voluto dalla Film Commission Vallée d’Aoste, realizzato dalla società TurismOK, che ha analizzato dal 2011 al 2024 quanto avvenuto nella nostra regione, dopo che sono state sostenute complessivamente 181 produzioni tra film e serie televisive. Il risultato, comune con tutte le altre realtà regionali, ormai in concorrenza spietata per accaparrarsi i favori di produttori e registi, è che cinema in Valle d’Aosta risulta essere un vero e proprio motore di sviluppo culturale, turistico ed economico. Lo studio di TurismOK ha infatti evidenziato come il turismo degli appassionati, ormai definito cineturismo, si stia affermando come risorsa concreta per la promozione e la valorizzazione del nostro territorio.
Attualmente il budget che la Regione stanzia a favore della Film Commission Vallée d’Aoste è di 800mila euro, dei quali però la metà sono destinate alle spese gestionali. Uno stanziamento che dovrebbe essere incrementato se la Valle d’Aosta vorrà essere più competitiva nel settore, sostenuta dai dati, visto che le 181 produzioni hanno generato, secondo lo studio, una spesa media diretta sul territorio di 115mila euro, ai quali se ne sono aggiunti altri 60mila in servizi di accoglienza, trasporti e ospitalità.
Per Alessandra Miletto, direttrice della Film Commission Vallée d’Aoste “Le ricadute economiche e di visibilità sono dati che incoraggiano a proseguire su questa strada, potenziando ulteriormente le interazioni con i soggetti che si occupano professionalmente di promozione del territorio per ulteriori azioni sinergiche che non possono portare che vantaggi a tutta la regione”. Tra le esperienze più significative figurano sicuramente la serie televisiva “Rocco Schiavone” e il film “Le Otto Montagne”, con un ritorno economico stimato fino a 5 volte superiore all’investimento pubblico.
A questo punto la domanda è perché come Valle d’Aosta non investiamo di più, se i risultati ottenuti sono così significativi? Per Jean Paul Tournoud di TurismOk “Il cineturismo è un’opportunità concreta per la Valle d’Aosta: le produzioni audiovisive possono trasformarsi in potenti strumenti di valorizzazione del territorio, ma serve una visione strategica di medio-lungo periodo per far sì che questo fenomeno non resti marginale”. “È fondamentale fare delle scelte consapevoli - spiega Jean Paul Tournoud - puntando su visibilità, riconoscibilità e qualità della comunicazione.”
Oltre al turismo diretto di coloro che appassionati di cinema e di serie televisive si recano direttamente a visitare i luoghi - come sta accadendo ad Aosta, Bard e Brusson per esempio -, vi è pure una fortissima componente legata all’immagine del territorio e al desiderio di conoscerlo, un desiderio che potrà trasformarsi in futuri soggiorni. Quello che appare al momento, in un contesto di concorrenza veramente forte soprattutto nelle regioni alpine, è che la Valle d’Aosta sia fortemente legata alle sue produzioni di punta, “Rocco Schiavone” e “Le Otto Montagne”, alle quali però dovrebbe aggiungere delle nuove esperienze che potrebbero raggiungere una grande popolarità, anche se non è facile, come ha fatto l’Alto Adige nel 2023 ospitando l’intera realizzazione di “Lassie, la nuova avventura”, un titolo indimenticabile per generazioni di italiani, e rinnovando la propria offerta nel settore dopo la conclusione dell’esperienza della serie “Un passo dal cielo” che ha portato decine di migliaia di persone al Lago di Braies.
Il cinepanettone 2025 girato in Valle d’Aosta
A poca distanza dalla presentazione dello studio della nostra Film Commission da Breuil-Cervinia e Gressoney-Saint-Jean hanno cominciato a trapelare delle indiscrezioni. Malgrado l’assoluto riserbo, in questi giorni una produzione è al lavoro nelle 2 località. Da quanto emerso si tratterebbe del cinepanettone 2025, una tradizione iniziata nel 1983 con “Vacanze di Natale”, tradizionalmente ospitata dalla bellunese Cortina nelle edizioni innevate. Lo scorso anno fu “Cortina Express”, con l’esordio della coppia inedita Christian De Sica e Lillo Petrolo, un film stroncato dalla critica e dagli incassi, diretto dal regista Eros Puglielli. Proprio Puglielli sarebbe al lavoro in questi giorni in Valle d’Aosta, sempre con De Sica e Lillo, al Castello Savoia e al Breuil. Il progetto è conosciuto come “Delitto sulle nevi” e speriamo ottenga un riscontro ben diverso dal suo predecessore del 2024.
Sul sito italiano di cinema maggiormente accreditato nel cast figurano inoltre Paolo Calabresi, Maccio Capatonda, Giorgio Colangeli, Sara Croce, Chiara Francini, Marco Marzocca, Alice Pagani ed Ilaria Spada. La famiglia De Sica è stata un tempo molto legata alla Valle d’Aosta e Vittorio, abituale frequentatore di Saint-Vincent e del suo Casino, fu interprete insieme a Jean Claude Killy del film girato al Breuil nel 1972 con scene spettacolari di sci dal titolo “Grande slalom per una rapina”, che fu doppiato in francese, inglese, tedesco e giapponese e diffuso in tutto il mondo.
Quando ancora le Film Commission non esistevano ma erano gli imprenditori a credere nel cinema come opportunità di promozione turistica fu proprio il lancio della nuova stazione sciistica di Cervinia a portare le prime troupes in Valle d’Aosta. Nel 1938 arrivò la divertente commedia di successo “La dama bianca” con Elsa Merlini, seguita nel 1942 da “Acque di primavera” con Gino Cervi e Paolo Stoppa, nel 1943 fu la volta di “Due cuori” con l’ungherese Elisabetta Simor, nel 1944 del bellissimo “La donna della montagna” con Amedeo Nazzari che però uscì nella sale solamente dopo la fine della guerra, nel 1945 arrivò il coinvolgente “Monte Miracolo” di Luis Trenker, con tra gli interpreti Luigi Carrel e Leo Gasperl.
Sempre nell’allora Cervinia venne girato nel 1941 “Luce nelle tenebre” con la splendida Alida Valli e Fosco Giachetti, ambientato nella miniera di Cogne, film diffuso anche in Francia e nei paesi di lingua spagnola, come l’Argentina. Il castello Savoia di Gressoney-Saint-Jean nel 2012 ha ospitato un altro film assimilabile ai cinepanettoni, “Il peggior Natale della mia vita”, con Diego Abatantuono, pellicola dal buon successo di pubblico. Gressoney non vanta grandi rapporti con il cinema anche se recentemente è stata scelta per ambientare la pellicola sulla saga dei Gucci: nella valle del Lys nel 1940 fu girato “Piccolo alpino” di Salvator Gotta, con riprese anche a Cervinia, storia lacrimosa da libro Cuore che ottenne un memorabile risultato al botteghino.